Il tecnico rossonero è chiamato a qualificare la squadra alla prossima Champions League. Anche se potrebbe non bastare…
di PIETRO ANDRIGO
Il calcio, si sa, è un’altalena di umore e di emozioni. Un giorno sei in cima e tutti ti osannano, il giorno dopo sprofondi e casi rovinosamente sotto il peso delle critiche. Su questa giostra dell’umore è salito anche Gattuso che mai, come questa stagione, è stato vittima di critiche, gratificazioni e ancora critiche. Dopo un periodo coinciso con il terzo posto in classifica, le due recenti sconfitte consecutive hanno portato il Milan al quarto posto e hanno fatto riaffiorare gli haters di Gattuso.
Il tecnico calabrese, nonostante sia intangibile a celebrazioni e affossamenti, sa bene che senza Champions League rischierebbe l’esonero. Nonostante il contratto fino al 2021, infatti, Rino potrebbe essere sostituito da una dirigenza che si è completamente rivoluzionata. Nonostante la Champions sia un obiettivo dichiarato, anche per la permanenza del calabrese, recentemente si è fatta largo l’ipotesi che arrivare tra le prime quattro potrebbe comunque non bastare a Ringhio per essere confermato sulla panchina milanista.