Napoli-Milan 2-3: il sorpasso-scudetto di un grande Milan
Di GIUSEPPE LIVRAGHI
Domenica 1° maggio 1988.
Nel contesto della ventottesima (penultima) giornata del campionato di Serie A 1987-’88, va in scena la partita Napoli-Milan, scontro fra gli azzurri capolista e i meneghini inseguitori, distanziati di una sola lunghezza.
Lo stadio è pieno, nella speranza di dar sostegno al “ciuccio” che è sì in vetta, ma sente sul collo il fiato del “Diavolo”, che dopo un avvio di stagione stentato è riuscito (giocando un ottimo calcio) a ridurre lo svantaggio dai partenopei, riuscendo ad arrivare allo scontro diretto con concrete possibilità di sorpasso.
Gli uomini del giovane tecnico romagnolo Arrigo Sacchi si recano a Fuorigrotta senza alcun timore, consci del proprio valore e della possibilità di riportare nella Milano rosso-nera uno scudetto atteso tanti anni (per la precisione, da quello “della stella”, datato 1978-’79), durante i quali i sostenitori milanisti hanno patito molte amarezze, potendo gioire assai raramente.
La partita si sblocca al 36′, quando Pietro Paolo Virdis s’avventa su un calcio di punizione di Alberigo “Bubu” Evani deviato dalla barriera azzurra, anticipando l’uscita dell’estremo difensore Claudio “Garellik” Garella e l’intervento del terzino Alessandro Renica, girando in rete di sinistro l’1-0 milanista.
Il Napoli, che non è in vetta per caso, pareggia all’ultimo secondo del primo tempo, con una magistrale punizione di Diego Armando Maradona: la palla calciata dal “pibe de oro” s’insacca all’incrocio dei pali, rendendo vano il “volo” del numero 1 rosso-nero Giovanni Galli.
Tutto da rifare?
Sì, ma il Milan è un fascio di energie e riesce a tornare avanti con un nuovo acuto Virdis (“l’aquila dalla testa bianca” come lo definì Carlo Pellegatti), che al 68′ incorna in rete un traversone di Ruud Gullit dalla destra, per poi triplicare al 76′ con Marco “il cigno di Utrecht” Van Basten, lesto nell’insaccare a porta vuota un assist del solito Gullit (senza dubbio il migliore in campo): 3-1, il sorpasso è realtà.
Una reazione d’orgoglio permette al Napoli di accorciare le distanze al 78′, con un colpo di testa di Careca, ma il Milan non non si scompone: al 90′, il fischio finale dell’arbitro Rosario Lo Bello sancisce la vittoria-sorpasso dei rosso-neri, che espugnano il “San Paolo” per 3-2, con pieno merito.
Merito riconosciuto dallo stesso pubblico partenopeo, che con grande correttezza e altrettanta sportività tributa un applauso ai vincitori, quel grande Milan che, dopo un decennio di guai, s’avvia verso un scudetto inatteso ma pienamente meritato.
Mancano due giornate al termine del campionato, ma lo stesso Maradona riconosce che, ormai, per i meneghini il più è fatto.
I rosso-neri conquisteranno ufficialmente il titolo due domeniche più tardi, il 15 maggio 1988, pareggiando per 1-1 sul campo del Como (dopo essere passati a condurre già al 1′, sempre con Virdis), per poi festeggiare la sera successiva in un San Siro gremito all’inverosimile.
Questa la formazione di quel Milan che, sostanzialmente anche se non formalmente, conquistò il suo undicesimo scudetto quel 1° maggio: Giovanni Galli; Tassotti, Maldini; Colombo, Filippo Galli, Baresi; Donadoni (dal 46′ Van Basten), Ancelotti, Virdis (dall’82’ Massaro), Gullit, Evani. Allenatore: Arrigo Sacchi.