Di Francesco Montanari

La sosta per le nazionali è una pausa di riflessione che ci permette di cogliere e di mettere per iscritto le nostre prime impressioni di questa nuova stagione del nostro Milan.

Ahimè, la dolce illusione del possibile colpo Modric è svanita in una calda estate, mentre le scorie di un mercato in uscita incompleto non sono state ancora smaltite. E sarà difficile rimotivare giocatori che erano dati tutti i giorni nelle cronache del calciomercato lontani da Milano. Lasciamo intanto ai nuovi arrivati a Milanello qualche mese di fisiologico ambientamento. Con loro le penne delle pagelle devono essere lievi…

Ma l’interrogativo più assillante è un altro: cosa intende fare ora il fondo americano Elliott? Rivendere nel medio termine? Quanto manca alla squadra la presenza e la guida di un presidente e di un amministratore delegato come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani? Già, perché le espressioni in campo e in tribuna dei nostri tesserati, non lasciano presagire orizzonti sereni e soleggiati…

E infatti anche all’estero l’ingresso di ingenti capitali dei possessori del petrolio o di fondi nei club pallonari, non è poi coinciso con la conquista di trofei a livello europeo. Oppure non in maniera proporzionale. Perché il calcio è una magia strana, fatta di sentimenti e cabale, e di colpi di astuzia.

Per rivedere un Milan nuovamente protagonista in Italia e in Europa c’è bisogno di un nuovo cambio di rotta a livello societario e dirigenziale. Senza offesa per Gazidis, per Boban, Maldini e Massara.

Nel frattempo faremo il tifo in ogni match per i ragazzi di mister Giampaolo. Tecnico intrigante e non banale. Sperando di aver sbagliato il pronostico sulla stagione rossonera, così come su quella dei nostri avversari nostrani. Compresi Cugini, juventini e cotillon da Roma a Napoli.

Già, perché nelle serate di coppe europee, ai tifosi del Diavolo nei prossimi mesi non resterà altro che gufare…o ricordare i propri grandissimi campioni del passato.

Mala tempora currunt

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