L’editoriale di Domenico Varano
Di D.V.
Se c’è una cosa che l’Inter è riuscita a far bene in questi anni, è quella di aver chiuso definitivamente con quella compulsività tipica dell’era morattiana, epoca in cui la dirigenza nerazzurra stabilí il record di tecnici mandati via. Non fu l’unico record, perchè l’Inter di Massimo Moratti, in quegli anni investí tantissimo per provare a vincere uno scudetto poi arrivato grazie a Mourinho, nell’anno del “Triplete”. Ebbene, noi crediamo che il Milan soffra un pò di questa sindrome pseudomorattiana, una sindrome che si acuisce all’indomani delle sconfitte. Sia chiaro, la sconfitta subita nel derby, brucia e fa male, ma non si può mettere in discussione un tecnico dopo solo 4 giornate.
Giampaolo non sarà un fenomeno, ma rappresenta comunque una categoria di allenatori che provano a cercare il gioco. Diciamolo subito, al momento il gioco non c’è, mancano i gol, manca l’equilibrio. Tutte cose da trovare in fretta, al massimo in due o tre giornate, il tempo utile per presentare al tecnico il conto. Tre match in cui i rossoneri devono almeno ottenere 7 punti. Se questo non avvenisse, il Milan risulterebbe già in grande ritardo rispetto alle 4 squadre che si contendono le caselle Champions. Non un dramma, ma nemmeno una notizia positiva.
Cosa può fare il tecnico per migliorare il gioco e la manovra di attacco? Ad esempio far giocare Hernandez, Leao e Bennacer, giocatori nuovi e freschi. Di Rodriguez, Biglia e Suso, noi e gli avversari conosciamo anche la targa del portone di casa, pertanto serve discontinuità. Giampaolo è in grado di fare queste scelte? Osi, abbia coraggio, perché il coraggio aiuta sempre. Non ce ne voglia il mister, ma il Milan é, e deve essere altro. Nella scorsa stagione, il tanto criticato Gattuso arrivò a un solo punto dalla Champions. Noi ci aspettiamo che la squadra lotti per l’Europa, che giochi in maniera propositiva. Hernandez e Leao sono due gioielli, ora tocca a Giampaolo metterli in mostra.
Capitolo Boban e Maldini. È difficile giudicare i due dopo sole 4 giornate. Rimandiamo anche per loro il giudizio, aspettiamo almeno altre 3 o 4 partite, sapendo che, se le cose andassero male, pagherebbe solo il povero Giampaolo, sempre più solo in quel di Milanello. La società, per piacere, batta un colpo. Non è questione di soldi, che ad Elliott non mancano, ma di cuore rossonero. Il calcio è passione, non solo rispetto delle regole e dei bilanci. Per quelli, basta un revisore dei conti. Forza Milan e forza ragazzi!