Francesco Montanari
L’unica domanda è: per quanto tempo Mario riuscirà a concentrarsi al 100% sul gioco, solo sul campo di calcio? Perché è solo questo il nocciolo della questione.
Balotelli ha scelto per la sua carriera di avere come procuratore Mino Raiola, consigliato dall’ex compagno di squadra Zlatan Ibrahimovic. Ha scelto i soldi e le luci del palcoscenico, ha giocato in grandi squadre in Italia e all’estero, è stato il centravanti della Nazionale.
Nessuno ha mai messo in dubbio le sue capacità tecniche o la sua forza fisica. I compagni di squadra hanno trovato in lui un guascone istrionico, e non un bad boy. Gli allenatori però hanno trovato spesso troppi alti e bassi nel suo rendimento, una sistematica mancanza di continuità. Poca disponibilità a correre e sacrificarsi, a prendere botte senza reagire inutilmente. Perché probabilmente agli occhi del ragazzo la sua vita gli aveva già dato troppi impicci…e non ne accettava più nessuno, che fosse un calcio preso da un avversario oppure un coro contro.
Ma ora per Mario, con il ritorno a casa sua a Brescia, tutti pronosticano un’ottima stagione e qualche rivincita personale, che è nelle sue possibilità se lui se ne convince.
Il bomber si è tirato a lucido: ieri sera ha sfidato -vincendo diversi duelli- Bonucci e De Ligt; il suo tecnico Corini gongola, perché può costruire intorno a lui un progetto interessante.
C’è solo un ostacolo – ed è sempre quello- che può impedire a super Mario di raggiungere successi e trofei nel calcio. E cioè la sua mente, che facilmente ha ceduto in passato ad una dolce vita che compensasse i suoi problemi dell’infanzia. Le donne, le macchine veloci, gli scherzi con gli amici, le serate.
Oggi Balotelli è tranquillo a casa sua, ed ha in Roberto Mancini un alleato per il suo ritorno in Nazionale. Forse un po’ è maturato, a forza di errori. Una nuova ultima chance, come ne ha avute mille, visto il livello basso dei concorrenti per una maglia da centravanti con l’Italia.
Dovessimo fare un pronostico, già a gennaio i grandi Club torneranno a pensare ad ingaggiare il Golden boy bresciano… Ma ad essere sinceri, spesso con lui ci siamo illusi