Di Francesco Montanari
A Torino è andata in scena l’ennesima rappresentazione di tutti i problemi del nostro amato Milan. Tutti avete visto la partita, come ci ha trattato l’arbitro, quali siano i problemi psicologici, tecnici e strutturali della rosa.
Non ci interessa guardare a tutto quello che è successo ieri, cioè negli anni precedenti tra cambi di proprietà, dirigenza e allenatori; con conseguente turnover di giocatori.
Non ci interessa volgere lo sguardo a meravigliosi rendering di stadi con annesse zone residenziali e commerciali, o fantomatiche proposte di acquisto arabe o francesi per il club.
L’unica cosa che conta veramente per il Diavolo adesso è guardare all’oggi, al giorno per giorno stando vicini a mister Giampaolo e alla squadra. Perché è l’unica strada che porta a inanellare punti verso l’obiettivo quarto posto. Perché senza la qualificazione in Champions League esiste solo l’oblio, la dissolvenza lenta del Club più titolato al mondo.
Diremo la nostra -come sempre senza filtri- sulla campagna acquisti necessaria a gennaio, ma lo faremo più avanti…
Tutto il resto è noia come direbbe il grande Franco Califano