Abbiamo raggiunto telefonicamente in esclusiva il direttore Luciano Moggi che gentilmente ci ha dato la sua opinione sui temi caldi in casa Milan

Di Francesco Montanari

“Penso che al Milan, e mi creda succede anche in altri Club, abbiano sbagliato a scegliere un tecnico come Marco Giampaolo che non è adatto a gestire un gruppo così eterogeneo. Prima bisogna valutare che giocatori hai e poi devi pensare a un mister che sia adatto alle loro caratteristiche. Sulla politica dei giovani di Elliott, mi chiedo quanti ce ne siano validi in giro e direi che più che rivalutare il club così lo stanno svalutando. Ho scritto un pezzo oggi per Libero su Paolo Maldini e Boban, giocatori fantastici: non è detto che i grandi campioni siano anche ottimi dirigenti. Ho sentito Maldini difendere Giampaolo solamente dopo l’ultima partita e mi è sembrata più un’autodifesa la loro…Ho apprezzato molto Boban, che a Sky era uno dei migliori se non il miglior opinionista, ma quando sei poi chiamato a realizzare le cose è un altro discorso. Non ho capito perché il Milan in estate ha comprato Rebic quando avevi Cutrone, mentre la tua mancanza oggi è piuttosto a centrocampo dove faticano a fare due passaggi consecutivi, e tu potevi andare a prendere Sensi. Suso ha un gran sinistro e con quel piede qualche gol lo fa, ma è un corpo estraneo alla squadra. Piatek, che io non ho mai ritenuto un fenomeno, vorrei capire come può fare di più, se ho visto nell’ultima partita che non gli arrivava un pallone giocabile. Giampaolo è arrivato in un gruppo dove ognuno sembra andare per la sua strada. Io ho difeso in passato allenatori come Ancelotti dalle critiche a prescindere dei tifosi che non lo volevano per il suo passato, mentre è un discorso diverso e più difficile quando si parla invece di risultati negativi sul campo, come nel caso del Milan di oggi. A mio avviso questa è una squadra che si può certamente assestare -è solo momentaneamente negli ultimi posti- e che può risalire, ma parliamo di rimanere a metà classifica in campionato. Per ritornare forti bisogna prima ricostruire la società, dato che oggi si sentono troppe voci, poi si passa alla squadra e infine si sceglie un allenatore”.

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