L’editoriale di D.V.
Riportiamo Ibra a Milano. Elliott se ci sei batti un colpo
Premesso che questo campionato a noi non piace, possiamo aggiungere che quello che si é visto ieri a Verona lo fa sembrare ancor più brutto. I cori, gli ululati, le offese a Mario Balotelli, fanno male al calcio, come del resto fa male al calcio la dichiarazione di uno dei capi ultras della Curva. Questo non ci piace, per noi non é calcio. Ha fatto bene il Ministro Spadafora ad intervenire, ma qui, il vero intervento dovrebbe farlo l’Hellas Verona. Basta razzismo nel calcio, non se ne può piú. E anche Rocchi, ci permetta di dirlo, la prossima volta abbia piú coraggio, mandando tutti sotto la doccia.
Ma ora passiamo al Milan, croce e delizia di questo campionato. I rossoneri, soprattutto i tifosi, stanno portando la croce da inizio campionato. La squadra costruita male e senza uomini di esperienza, ieri ha comunque tenuto il campo per oltre 75 minuti, dimostrando che Bennacer e Krunic possono anche far bene e meglio di Biglia e Kessie. Ma negli ultimi 20 minuti il Milan é stato travolto dal palleggio biancoceleste, in cui Luis Alberto é stato certamente il migliore. La Lazio ha poi fatto quello che sa fare, ossia difendere il risultato gestendo la palla. E qui invece il Milan ha un gap, che va colmato, a partire dall’attacco. Gli attaccanti moderni, devono saper gestire la palla e scaricare agli esterni quando la squadra é in difficoltà. In Serie A, un attaccante deve saper proteggere palla e far salire la squadra. Non ci pare che Rebic, Leao e lo stesso Piatek lo abbiano fatto in queste prime giornate. Proprio per questo, ma non solo per questo, ci permettiamo di dare un suggerimento a Elliott e Boban e Gazidis: riportiamo a Milano Zlatan Ibrahimovic, ma anche un difensore centrale e un terzino destro.
La classe e la potenza fisica dello svedese, ancora oggi potrebbero servire a questo Milan. Zlatan sarebbe elettricità pura per un ambiente depresso e rassegnato. É l’unica speranza che ha il Milan in questo momento, perché attorno a lui poi potrebbe crescere la squadra. Il solo Piatek non può piú reggere l’urto, è evidente a tutti, forse a non vederlo sono solo i dirigenti rossoneri.