Di Giuseppe Vitale

 

Sarà stata l’aria old school dei pomeriggi di serie A, sarà stato che il novembre piovoso e cupo di Blade Runner doveva prima o poi terminare, ma il Milan passa al Tardini, battendo un avversario storicamente ruvido e spigoloso.

Eravamo fiduciosi, d’altronde le ultime uscite del diavolo erano state molto meno grigie del solito, ma la costante bassa media punti  faceva rimanere un grosso amaro in bocca.  Contro il parma non è stata una passeggiata,  gli ennesimi tiri maldestri verso la porta avversaria ci avevano  fatto insinuare ad un altro pareggio scialbo, prima che il nostro terzino con  il vizio di mascherarsi da goleador ,decidesse il match.

Una vittoria che mancava da un mese torna a svegliarci come un sussulto, scoprendo che anche noi, abbiamo il diritto di esultare ogni tanto.  Si torna a respirare per non sembrare morti davvero, con la  consapevolezza e la possibilità,  di una classifica più piacevole se i rossoneri dovessero sviluppare la capacità della continuità, a noi molto sconosciuta.  I prossimi nemici avranno le sembianze e le dimensioni del Parma, questo vuol dire che ci sono chance di fare altri punti che ci  spingerebbero verso posizioni migliori.

Che sia una vittoria costruttiva quindi, utile per risollevare il morale ferito e rimettere in piedi una stagione sbriciolata come pasta frolla. Idee e gioco si vedono palesemente, la crescita deve continuare a svilupparsi per  dimostrare a noi stessi che questa squadra può stare più in alto, può staccarsi da questi vagoni di mediocrità e tornare a pensare ad altro.

Certo,  bisogna dare una svegliata alle nostre punte addormentate, troppo vaghe e superflue in un contesto troppo bisognoso di leoni d’area di rigore, di quelli come non se ne vedono da diverso tempo. Intanto si fanno avanti i leoni da tastiera invece, quelli che non vogliono calciatori come Ibra, perché troppo vecchio o non adeguato per risollevare il Milan. Commenti che potrebbero essere pronunciati da chi è ignaro della fase realizzativa  che ha questa squadra, o chi non guarda le partite.   Probabilmente sono gli stessi che rimpiangono Ribery, quelli che davano dell’incompetente a Gattuso e quelli che non si rendono conto della mediocrità in cui sono piombati, facendo ragionamenti come questi qui.

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