Ecco le prime sensazione di Ibra nel Milan. Lo svedese è pronto a splendere
di SARA PELLEGRINO
Quest’oggi è arrivato uno dei tanti giorni attesissimi per il popolo rossoneri: l’arrivo di Ibrahimovic è stato finalmente ufficializzato. Il ragazzo svedese non vede l’ora di tornare in campo e aiutare la sua squadra ad avere il posto che si merita. Sono passati quasi dieci anni da quando esordì con la maglia rossonera: era 2010 nel match contro il Cesena e subito dopo quel match dichiara che il Milan avrebbe vinto tutto. I suoi più grandi successi giungono nel 2011 in cui il Milan vince il diciottesimo scudetto e la Supercoppa Italiana contro l’Inter.
Adesso Ibra è tornato e vuole vincere ancora. Secondo i rumors, il numero 21 del Milan vuole esordire proprio nel match contro la Sampdoria ma la decisione spetta a Mister Piooli. Due mesi senza giocare potrebbero significare tutto o niente, ma nella giornata di ieri il ragazzo è risultato essere molto in forma.
Ibrahimovic sui tifosi: “Ho un bel rapporto con i tifosi. L’ultima volta che sono stato qui i rapporti erano molto positivi. E’ importante l’apporto dei tifosi, rappresentano metà della squadra. Sono pronto e spero di giocare subito oggi in amichevole”.
Sulla trattativa con il Milan: ‘’Dopo l’ultima partita a Los Angeles ho parlato subito con Paolo. Ho ricevuto più richieste ora, a 38 anni che a 28. Sono stato sincero e mi sono detto: o cerco un triennale per prendere ancora il massimo oppure scelgo la sfida migliore. Dopo Bergamo c’erano tante chiamate da parte di Boban, ma non è stata una decisione difficile da prendere. Quando ho lasciato sono andato via senza il mio volere. Ora sono qua e faccio tutto per migliorare le cose. Il Milan è come casa mia, mi ha portato dietro la felicità di giocare a calcio”.
Le impressioni sul Milan: “Il Milan è sempre il Milan, la storia non si cambia. Io sono ancora attivo come calciatore, l’importante è che quello che succede in campo accada lì. Credo al 100% in quello che faccio altrimenti non sarei qui a fianco a queste leggende’’.
Sono qui per aiutare il club. L’obiettivo è una maratona non un 100 metri sprint. Credo sempre di poter dare il massimo. Da fuori non capisci come vanno le cose ma ho visto i risultati. Non ho le risposte per quello che è successo. Ma il Milan è il Milan ed anche in America se ne parla’’.
Come sarà il suo comportamento con la squadra: ” Sarò molto più cattivo!No, sarò me stesso. Mi alleno duramente e bisogna lavorare tanto. Bisogna saper soffrire perché se no non si porta il massimo per la squadra. Non tutti sanno soffrire, ma a me piace lavorare duramente. A volte mi aspetto troppo, ma bisogna lavorare tutti. Tutto il mondo si aspetta di portare risultati. Si può fare di più e si deve, se giochi qui non sei stato fortunato. Sei venuto qui per i risultati e per fare il tuo lavoro. Voglio divertirmi e aiutare i miei compagni. Mi manca l’atmosfera dello stadio”.
Sul suo ritorno: “Prima dell’infortunio che ho avuto avevo tanti pensare su cosa fare, ma dopo ho pensato di essere molto felice, perché in tanti pensavano che mai sarei tornato. Finchè posso giocare lo faccio, certo il livello può cambiare, ma posso ancora rendere ad alti livelli. Certo non sarà come ero a 28 anni, questo è impossibile, perché fisicamente si cambia”.
Sulla condizione fisica: “La sfida è contro me stesso. Se sto in campo per non dare risultati non serve a niente, meglio mettere un altro. Ma l’obiettivo è continuare come fatto fino ad ora e restare ad alti livelli, segnare e fare assist. So cosa devo fare”.
Sul futuro: “Quando hai un bel rapporto col club c’è la possibilità che io possa restare. Finché sono attivo mi piace giocare. Sei mesi sono importanti per capire se sto bene e posso dare risultati, altrimenti non sto qua tanto per stare, non mi interessa. Mi dà tanta adrenalina e sfida riuscire a stare al massimo livello. Voglio portare risultati al club”.
Sul perché la trattativa dello scorso anno è sfumata: “Parlai con Leonardo, non mi sentivo pronto per tornare dopo un anno di infortunio. Stavo bene a Los Angeles,volevo sentirmi vivo, però dopo due campionati ora mi sento molto più vivo e pronto per giocare in Italia”.