Della vittoria contro il Brescia c’è da salvare solo il risultato. Il mercato entra nelle fasi conclusive di questa sessione

di Giuseppe Vitale

Il  Milan torna a casa da Brescia con i tre punti in tasca, consapevole di una brutta prestazione espressa, consapevole che in quello stadio hanno faticato, ma davvero tanto, anche Juve e Inter che stanno lì davanti.

Sono 4 le vittorie consecutive dei rossoneri se si considera anche la sfida di coppa Italia contro la Spal, un dato che certifica di una cura Ibra che funziona per davvero, un dato che fa capire di una mentalità invertita, soprattutto in giornate dove  non sei una squadra affascinante e interessante.

A volte poco importa il mezzo per arrivare al fine, perché con il Lecce il diavolo aveva inciampato proprio nel finale, così come era successo contro la Juventus a Torino, solo per citarne alcune. Allora  è giusto continuare senza intoppare , martedì subito pronti per  un’altra sfida , contro un Toro pieno di ferite, inflitte da una Dea che miete vittime un weekend alla volta.

Il mese di gennaio porta risentimenti  che si collegano al di fuori degli schemi di gioco, con Paquetà  annebbiato dal poco spazio trovato sul rettangolo verde e una finestra di mercato che diventa pesante per chi come lui, ha mal di pancia per delle situazioni poco gradevoli. Il pistolero  ormai privo di cartucce pensa a sostituire Kane a Londra, mandandole a dire tramite terzi per non passare su Ibra, che intanto ha preso il dominio della scena e dell’attacco.  Suso è passato di moda, sempre più defilato da quella mattonella di campo  tanto lustrata  e strofinata, da farlo diventare noioso e fuori dalle idee del neopiolismo, alla fine è anche giusto così.

Manca poco al gong finale del mercato di riparazione, ma l’aria di cambiamento continua ad essere predominante tra entrate e uscite, sperando in degli innesti funzionali al 4-4-2 e non buttati un po’  a caso, forzandoli come pezzi di un puzzle che non combaciano, serve riparare appunto, magari aggiustare il collettivo che può ancora togliersi delle soddisfazioni. Il tempo è ancora tanto  per migliorare e per sperare.

 

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