Un pareggio che non smuove la classifica e ricorda i fantasmi prima di ibra. Il mercato alleggerisce i conti  e porta nuove promesse

Di Giuseppe Vitale

 

Inutile girarci intorno, con Ibra in campo  sarebbe andata diversamente. Prima di tutto a livello di cattiveria in area di rigore avversaria, molto spesso vuota per concludere l’azione in maniera vincente, poi per atteggiamento del collettivo che sembrava smarrirsi in alcuni momenti della gara. Essenziale Zlatan ,per un gruppo che ha margini di crescita importanti, decisivo per vincere partite  e sfruttare occasioni che il calendario ti propone su un piatto d’argento, proprio come è capitato ieri.

Rimane il momento positivo che la squadra sta attraversando, ma deve imparare a non buttare via partite che sono alla portata, magari non crollando poi al primo big match di turno, per convincere noi stessi di meritarci di meglio , rispetto a quello che abbiamo vissuto fino ad ora. Il derby è la prossima sfida da sfatare,girando una  ruota che ci mantiene sfavoriti ormai da un po’, perché ci sono i margini per pensarlo,nonostante limiti che sono ancora il peso che ci ridimensiona.

Il mercato ha portato via pedine che sembravano incastonate nella formazione rossonera, svuotando il bilancio di ingaggi pesanti che soffocavano e ingombravano maledettamente le casse del diavolo, scegliendo di lasciar cadere dalla torre chi aveva troppo deluso in questi sei mesi stagionali. In entrata abbiamo  visto arrivare una promessa del calcio Belga che ha già potuto respirare l’erba del Meazza, seppur non nel suo ruolo naturale. A pochi istanti dalla fine ha esordito anche un altro Maldini, per ricordarci che certe tradizioni sono destinate a durare e rinnovarsi, un po’ come il corso del Milan, ondulante e attualmente ancora mediocre, ma le tradizioni si rispettano  e finiscono per tornare.

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