L’Assetto societario rossonero è diviso da due modi di pensare differenti, i tifosi spingono fortemente per le idee di Maldini e Boban
di Giuseppe Vitale
Sembra evidenziarsi sempre di più, la doppia corrente di pensiero che sgorga nella piramide decisionale rossonera. Lo si era capito fin dai tempi di Leonardo, confermando la tesi poi, la sua partenza veloce verso altri orizzonti. Il più grande interrogativo che continua ad attanagliare il tifoso milanista, è senza alcun dubbio il progetto che il fondo Americano ha riservato al diavolo, in termini di ambizioni e di tempi, nei quali la loro squadra del cuore, possa tornare a lottare per traguardi prestigiosi.
Il nome di Rangnick non strizza propriamente l’occhio ai supporter rossoneri, anzi , semmai alimenta le perplessità sulle intenzioni della proprietà, la quale sta spendendo molto, ma continua a non concedere grandi colpi al Milan. Certo, il tifoso è al corrente della situazione finanziaria del club, non è mai stato così esperto in materia come negli ultimi anni, ma è anche consapevole che il prestigio di quella maglia, impone di puntare alto e non può accontentarsi di un Rangnick qualunque, tanto per intenderci.
La stagione che stiamo vivendo dovrebbe insegnare, dovrebbe far capire e confermare la necessità di avere calciatori dalla spiccata personalità e qualità tecnica, oltre a dei giovani di buone speranze, spesso risultati poco affidabili e di dubbio valore.
Fiducia a uomini di calcio e di Milan come Maldini e Boban, perché hanno cominciato a dimostrare che le visioni sono uguali alle nostre, perché le incomprensioni che ci sono all’interno fanno produrre a volte scelte poco consone, ma le loro intenzioni di far tornare grande questo piccolo diavolo ,ci sono ancora.