La sconfitta contro il Genoa in uno stadio  vuoto, ha propagato i problemi  con il suo eco rimbombante

DI GIUSEPPE VITALE

Il vuoto  di San Siro sembra aver amplificato le problematiche  ed i pensieri in maniera assordante, paradossalmente come se fosse un rumore fastidioso, quasi un ronzio.

I fatti societari hanno tenuto banco nel corso della settimana, propagando dubbi e mietendo vittime sacrificate del caso.  Boban lascia dichiarando  fallito in modo implicito un progetto partito a metà, complice una proprietà assente nella chiarezza di intenti e in termini di ambizioni.

Il risultato maturato ieri al Meazza é la conseguenza di quanto accaduto fuori dal rettangolo verde, come se la destabilizzazione collettiva si specchiasse in campo, evidenziando i nervi scoperti. La spinta emotiva dei tifosi sarà un ricordo fino a tempi migliori, il Milan intimidito e poco determinato resta  all’angolo.

No, tutto questo non può trasformarsi in uno scudo che giustifica il risultato maturato nel triste San Siro surrealistico, ma influisce nella testa dei calciatori. L’organizzazione tattica é stata poco lucida soprattutto nei primi 45′ in fase difensiva, mentre nella ripresa i rossoneri non hanno mai dato la sensazione di poter ribaltare una partita di dominio del grifone.

Serve sempre di più, guardarsi negli occhi e dire le cose come stanno, quali sono gli scopi del fondo Americano e quali sono le prospettive future, perché ne hanno bisogno snervante i tifosi, perché ne sentono la necessità i calciatori e perché é doveroso per la dignità di un club che perde credibilità, rispetto al nome che porta.

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