Ha vestito la maglia rossonera per quattordici stagioni dal 1957 al 1971, vincendo due Coppe dei Campioni….

DI MATTEO ANOBILE

Il calcio italiano ha tante icone, una di questa si chiama Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino, nato il 17 marzo del 1939. Un personaggio trasversale, da calciatore era un mastino del centrocampo milanista. Protagonista con la maglia del Milan, sette i trofei vinti, memorabile la Coppa dei Campioni del 1963, annullò Eusebio nella finale di Wembley con il Benfica. Si ripetè nel 1969 a Madrid, quando in quella circostanza neutralizzò Cruijff, avversario l’Ajax, che stava ai tempi importando in Europa, il suo modello di calcio totale. Lasciò il diavolo due anni dopo, con 351 presenze e 6 reti con la maglia rossonera, entrando nella “hall of fame” della società. Da allenatore dopo essere stato lanciato dal Milan, divenne protagonista sulle panchine di Juve (7 scudetti) e all’Inter con quello dei record nel 1989. Inoltre la sua abilità è stata quella di vincere anche in giro per l’Europa, trionfando in: Germania (Bayern), Portogallo (Benfica) e Austria (Salisburgo). Una macchietta anche in ambito mediatico, mitologica la gag con i giornalisti tedeschi nel ’98, quando con il suo tedesco raffazzonato, nominò reiteratamente Strunz, in conferenza stampa. Oppure con Bruno Longhi (giornalista Mediaset) coniò la storica frase: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!”. Auguri Trap, 81 candeline sono un onorevole traguardo e in quanto figlio del catenaccio di Nereo Rocco per una volta ti ascolteremo, visto il periodo, staremo barricati…in casa!!!

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