La ripresa degli allenamenti è vicina, il calcio è pronto a diventare uno spettacolo diverso da quello a cui siamo abituati

di G.V.

Il braccio di ferro tra la ripresa del campionato e la sua possibile chiusura non ha ancora trovato un vincitore, ma lo troverà a breve, i tempi cominciano a stringersi , a maggio si potrebbe avere l’inizio degli allenamenti dei vari club e ricominciare i match a giugno.

Inutile parlare di varie restrizioni, dal momento in cui si decide di riprendere da dove si era lasciato, avremo uno sport privo di parti essenziali che lo rendono speciale e dovremo vedere contatti fisici paradossali, in una nazione barricata in casa da mesi. Il calcio è uno sport di contatto e non basterà evitare di stringersi la mano prima della partita come si era ipotizzato in un primo momento , le distanze qui non esistono.

Decideranno gli interessi economici, perché ancora sotto questo punto di vista qualcosa si può salvare. Dare un prodotto alle tv, seppur spoglio di molte componenti, è una soluzione che spinge i piani alti a dare l’ok senza stare troppo a pensarci e andare avanti fino in fondo in estate, combattendo il caldo.

Possiamo aumentare le sostituzioni, possiamo ingolfare il calendario e fare preparazioni atletiche, ma il conto più salato lo pagherà la passione della gente, costretta a guardare la propria squadra giocare in uno stadio che non è il suo e completamente privo di cori e persone che incitano i propri beniamini.

Sappiamo le esigenze e le necessità per il quale lo spettacolo deve andare avanti, ma forse è sbagliato, chiamarlo ancora così.

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