Ralf Rangnick guiderà la parte sportiva del Milan

Rangnick è un perfezionista: ha studiato i moduli e il pressing di Sacchi e Lobanovski. Quando sceglie un giocatore non gli basta guardare qualche filmato oppure leggere le statistiche preparate da un suo assistente: per lui è fondamentale andare a conoscerlo di persona. Capire come parla, cosa pensa, qual è la sua famiglia, quali sono le sue passioni e ambizioni. Una volta capito se il giocatore può far parte del suo progetto tecnico, Rangnick inizia a plasmarlo gradualmente e a lanciarlo nel calcio europeo.

Per questi motivi Rangnick è sicuramente l’uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto, come ci aveva detto un agente Fifa che opera tra Italia e Germania. E tra le confidenze ci era stato sussurrato che Rangnick non piace solo a Gazidis, ma anche più in alto a Singer, presidente del fondo Elliott.

Qualcuno ha malignato per il fatto che in passato Rangnick è stato vittima di un burnout, cioè di un inizio di esaurimento dovuto al troppo lavoro e al troppo coinvolgimento nel calcio.

Ebbene, avercene al Milan di persone appassionate, intelligenti, oneste, che credono all’utopia del proprio metodo di lavoro come realizzazione della propria vita.

Avanti con Rangnick, perché così i rossoneri di giocatori ne sbaglieranno pochi nel calciomercato!

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