L’ascensore umano compie 56 anni
DI MATTEO ANOBILE
La storia fra Sebastiano Rossi e il Milan è durata dodici anni, ricca di aneddoti e colpi di scena. Come il carattere dell’ex portiere rossonero che si puo’ definire leggermente sopra le righe. Arrivò a Milanello nell’estate delle notte magiche, per volere di Sacchi che lo allenò nella primavera del Cesena, squadra da cui il Milan lo prelevò. Al suo arrivo in rossonero, fece un uscita che pareva disconnessa. Le sue prime dichiarazioni furono:”Io sarò il portiere del Milan per i prossimi anni” pareva una “spacconeria” detta scherzosamente. Invece prese possesso della porta, facendo fuori a in serie: Pazzagli,Antonioli,Ielpo,Pagotto,Taibi e Lehmann, giocando 330 partite ufficiali e alzò dodici trofei. Genio, quando a Brema nel 1994 contro il Werder parò di tutto da qualsiasi parte gli si tirasse. Sregolatezza, quando il malcapitato Bucchi venne preso per il collo e si prese 5 giornate di squalifica. La sua pazzia venne ricordata dai suoi compagni, quando Ambrosini non ancora patentato fece un viaggio in autostrada e Rossi lo fece guidare. Amante della pesca, i suoi compagni dalla cucina di Milanello, gli fecero trovare un pesce nel letto. Sebbene il suo carattere istrionico, era amato dai tifosi, quando all’ultimo minuto di Milan-Parma parò uno dei tanti rigori (era uno specialista) e sotto la curva baciò la maglia arrampicandosi sulla traversa. Ecco questo era Seba Rossi.