L’ex rossonero compie 51 anni, un personaggio a tutto tondo capace di essere amato e “odiato” con la stessa intensità dal popolo milanista!
DI MATTEO ANOBILE
La storia fra Leonardo e il Milan si potrebbe riussamere con un aggettivo, intenso sia nel bene sia nel male. Arrivò a Milano nel 1997 dal Psg, ragazzo colto parla cinque lingue: italiano,spagnolo,portoghese,francese e (un po’) di giapponese. Con la maglia rossonera, dopo un primo anno di assestamento dove faticò (come tutta la squadra) ad inseriersI, la stagione successiva (98/99) in campo parlava solo una lingua quella del fuoriclasse. Dodici reti, sono state fondamentali per la conquista dello scudetto. Indimenticabile quella del novembre 1998 al 90′ quando con tiro secco e perfido trafisse Marchegiani e arrivarono tre punti fondamentali. Un mago sui calci di punizione e nel controllo di palla. La sua avventura calcistica con la maglia del Milan si concluse nel 2003, con 124 presenze e 30 reti. Galliani colse la sua empatia e sapienza calcistica e lo fece sedere affianco a se in via Turati.I risultati furoni eccellenti: in rossonero portò, Kakà,Thiago Silva e Pato. Nel 2009/10 passò dalla scrivania alla panchina, con il 4-2-4 (ispirato al Brasile di Telè Santana del 1982) il diavolo giunse al terzo posto. Ma le continue frizioni fra lui e Berlusconi, diventarono sempre piu’ insanabili. Leonardo lasciò il Milan e nel dicembre 2010, passò “da quegli altri!!” I tifosi’ rossoneri, si sentirono traditi e delusi, dal canto suo prevalse l’orgoglio al cospetto dell’attaccamento ai colori rossoneri. All’Inter non fece male, conquistò una Coppa Italia e un secondo posto, decisiva la debacle nel derby dell’aprile 2011 (3-0 Milan!!!!!).
Ritornò al Milan nel 2018, in veste di dirigente al finco di Maldini, le accredini con Gattuso però eranno abbastanza accentuate. Anche se portò Piatek e Paquetà. Il primo fece un’ottima stagione, gol a ripetizione senza poi darne un seguito. Il secondo non è stato capace di ripetere le gesta dei suoi connazionali portati negli anni precedenti. L’amore con Parigi è sempre stato vivo nel suo cuore, così decise di tornare all’ombra della Torre Eiffel. Si puo’ dire tutto su Leonardo, sia nel bene, sia nel male, ma non che non ci abbia mai messo la faccia. La sua mentalità aperta è figlia di una cultura troppo spesso assente, nel mondo del calcio.
Auguri Leonardo Nascimento de Araujo…