Il 9 ettembre 1963 a Cisano Bergamasco nasceva Roberto Donadoni
DI MATTEO ANOBILE
L’estate 1986 arrivò al Milan dall’Atalanta, un’ala per la quale Berlusconi stravedeva e lo strappò alla Juve. Roberto Donadoni fu la dimostrazione che il Milan stesse facendo sul serio, per tornare grande.
In rossonero giocò 390 presenze con 23 reti, Platinì lo definì IL MIGLIOR GIOCATORE DEGLI ANNI NOVANTA. Poteva giocare in qualsiasi ruolo del centrocampo, che fosse ala, centrale di centrocampo o fantasista, lo faceva con classe.Il suo reportorio erano i dribbling e i cross che incarnavano la perfezione.
La sue partita perfetta fu Milan-Malines, quarto di finale di Coppa dei Campioni, fece letteralmente impazzire la difesa belga, qualsiasi avversario gli capitasse a tiro, veniva saltato come un birillo e alla fine fu espulso, per aver abboccato una reazione. Per il Milan rischiò la vita, in un ottavo di finale di Coppa dei Campioni, al Maracanà di Belgrado contro la Stella Rossa. Venne salvato al pelò rischiò di morire soffocato. Altro suo pregio la continuità, pilastro del Milan di Sacchi e di Capello, con i quali vinse diciotto trofei.