Dejan Savicevic arriva a 54 primavere, capace di rendere semplici cose apparentemente impossibili
DI MATTEO ANOBILE
Se al nome di Savicevic si potessero applicare dei sinonimi, probabilmente il dizionario sarebbe più ricco. Il Genio, così soprannominato per le sue giocate imprevedibili e ricche di polvere di stelle. Il suo inizio al Milan (arrivò nel 1992 dalla Stella Rossa) fu difficile, non scattò subito la scintilla con San Siro. Poi una domenica di marzo del 1993 quando con una doppietta stese la Fiorentina al Meazza, mostrò la sua classe. Poco più di un anno dopo entrò nei cuori dei milanisti, il 18-5-1994 quando con un superbo pallonetto impallinò Zubizarreta e lanciò il diavolo verso la quinta Coppa dei Campioni. Come non dimenticare i quattro gol a Bari in una notte del gennaio 95. Sempre nel 95 saltò la finale di Vienna, chissà che con lui in campo? (in quel periodo tutto ciò che toccava diventava oro!) non si avesse avuto una coppa in più?? Vabbè ci “accontentiamo!” auguri genio!