Dopo quasi cinque anni si torna a vincere un derby. Quali sono i segreti?
DI MATTEO ANOBILE
Un vecchio proverbio recita, la superbia va a cavallo ma torna sempre a piedi. L’umiltà paga molto spesso, aiuta a conoscere i propri limiti e valorizza le virtù. Il Milan che dal 22 giugno (post lockdown) è tornato in campo ha inanellato venti risultati positivi. Il merito principale va a Pioli che ha azzeccato laddove quasi tutti hanno fallito, ovvero ha creato un gruppo, diventano ciò che lui si è sempre profetizzato: il normalizzatore. Il leader di nome e di fatto risponde al nome di Zlatan Ibrahimovic, si è caricato i compagni sulle spalle, facendo da chioccia e parafulmine, nello stesso momento. Chalanoglu, ha iniziato a meritarsi il numero che porta sulle spalle con giocate delicate come una crema Cahntilly. Kessie degno della diga di Assuan, sradica palloni meritandosi l’appellattivo di presidente dello spogliatoio.
In tanti si sono chiesti il perchè di Kjaer!?!? il danese ha offerto prestazioni sontuose, rasentando la perfezione, mai una parola fuori posto, mai un intervento fuori tempo, gli attaccanti che se lo sono trovati di fronte, hanno sempre dovuto fare il giro largo. Loro quattro sono stati i capi popolo che hanno fatto si che la tribu’ li seguisse pedessequamente.