Una corrispondenza molto gradita da un redattore milancafe24 che è all’estero per lavoro

Vorrei mi fosse concessa un po’ di autoreferenzialità, dal momento che vivo a 1600 Km dalla mia Milano, rigorosamente a tinte rossonere. Ma è soprattutto la situazione che si trovano a vivere le inseguitrici dopo le prime 10 giornate di serie A. Il match di Marassi, ha ribadito in modo chiaro, anche se meno perentorio rispetto ad altre uscite stagionali, che il Milan c’è e che la posizione in classifica non è effimera o, come si diceva durante la seconda parte della scorsa stagione, solamente frutto dell’eccezionalità della situazione data dalla pandemia. Continuo a pensare che la nostra coperta sia un po’ corta: la rosa nel suo complesso, resta qualitativamente sotto le avversarie. Ma c’è un dato di fatto incontrovertibile: si gioca da squadra, tutti sanno qual è il loro compito e lo eseguono, con convinzione ed applicazione. Effetto Ibra? Senza dubbio. Lo svedese si sente e si fa sentire anche quando non gioca, la sua aura aleggia ovunque. Diamo a Pioli però il giusto riconoscimento per il lavoro sin qui svolto; nessun atteggiamento da fenomeno della panchina, tanto buonsenso, tattico ed umano. La partita contro la Sampdoria, in cui mancava la spina dorsale titolare, ha dimostrato convinzione nei propri mezzi, anche negli elementi con meno esperienza; il Milan sa vincere in modi differenti. Difficile non notare la pazienza con cui ha cercato di forzare il muro che Ranieri ha costruito. Il Milan c’è e non è frutto del caso.

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