DI MATTEO ANOBILE
Due gol di Rjikaard e uno di Stroppa con un Van Basten mostruoso, si resta sul tetto del mondo.
Tokyo per i tifosi rossoneri, evoca ricorda dolci ricordi due coppe Intercontinentali consecutive 1989 e 1990.
Il 9 dicembre 90, alle quattro italiane il diavolo sfidò l’Olimpia Assuncion (squadra paraguaiana).
In campo: Pazzagli in porta, difesa a quattro con, Tassotti,Costacurta,Baresi e Maldini. Donadoni,Carbone,Rijkaard e Stroppa sulla mediana, Gullit e Van Basten di punta.
La partita non iniziò benissimo, Maldini si fratturò la clavicola e Filippo Galli lo sostutì. Sul finire del primo tempo, una sgroppata di Gullit sulla destra, pennellò un cross preciso come un orologio svizzero che Frenkie Rijkaard di testa piazzò nell’angolino.
Nella ripresa, un Van Basten si travestì da babbo Natale mandò in rete prima Stroppa, poi (ancora) Rijkaard. Con un movimento d’anca, mandò in tilt la difesa uruguaiana, la palla cozzò sul palo e Stroppa incredulo la ribadì in rete.
Poco dopo con un elegante pallonetto colpì la traversa e Riijkaard di testa deposito la palla in gol per il 3-0 finale.
Emblematico l’abbraccio fra Rijkaard e Gullit, con quest’ultimo che guardo il cigno di Utrecht e gli disse: “Hai fatto segnare tutti, ma non hai segnato tu!!!”
Poco contava perchè il diavolo rimase sul gradino più alto del mondo, fu l’ultimo trofeo di Arrigo Sacchi che si era conquistato lo stigma di innovatore.