L’Inter esce dalle coppe e fallisce tutti gli obiettivi europei, che fino al novantesimo erano comunque a portata di mano. La squadra nerazzurra, per il terzo anno consecutivo esce dalla competizione calcistica più importante d’Europa, un danno economico che si aggira al momento intorno ai 15 o 20 milioni di euro. Antonio Conte, ogni anno guadagna circa 12 milioni, dunque tale cifra ingigantisce ancor di più un fallimento calcistico, peraltro arrivato in una serata in cui non si è riusciti a segnare nemmeno una rete agli avversari dello Shaktar. L’Inter in questi mesi ha sempre avuto a disposizione una rosa di ottimi calciatori, ma nonostante le campagne acquisti faraoniche, oggi è staccata di cinque punti dalla prima posizione in classifica, al momento occupata dal giovane Milan di Stefano Pioli.
Conte ha dalla sua Lukaku e Lautaro, giocatori formidabili, un terzino di spinta come Hackimi, ma nonostante questo, nonostante i vari innesti, non è riuscita a trovare un assetto tattico in grado di portare a risultati incoraggianti in ambito europeo. Ci sono forse problemi all’interno dello spogliatoio? Ha inciso la vicenda Eriksen? Sappiamo che il tecnico leccese ama uno schema con difesa a tre, ma la sensazione, è che questo schema tattico vada a limitare alcuni giocatori. Su questo dogma Conte appare irremovibile. Intanto i nerazzurri sono fuori dalle competizioni europee, e vedremo se nelle prossime uscite il tecnico salentino deciderà di apportare delle modifiche. La maggior parte dei tattici gli suggerisce di attuare una soluzione diversa, di passare a un 4-4-2 o al massimo di usare un 4-3-1-2. La storia ci ricorda che anche un tecnico come Zaccheroni, con il dogma del 3-4-3, seppe ascoltare i consigli dell’allora Presidente del Milan, Silvio Berlusconi, che suggeriva l’utilizzo di Boban e Leonardo dietro a due punte. Inutile dire che quel Milan, alla fine vinse lo scudetto con una grande rimonta sulla Lazio, grazie a Boban, ma soprattutto grazie a Weah e Maurizio Ganz. Conte lo capirà?