Antonio Nocerino a gennaio si è ritirato dal calcio giocato. Ora è negli States e ha rilasciato dichiarazioni sul Milan

Di SARA PELLEGRINO

Dopo molti anni in cui Antonio Nocerino ha militato nel massimo Campionato italiano, ora si trova all’estero, precisamente a Orlando in Florida . Il ragazzo, di origini napoletane, ha deciso di intraprendere un percorso da tecnico per i settori giovanili negli States. L’Orlando City ha avuto modo di averlo in squadra negli durante la sua carriera da professionista: da gennaio 2014 a giugno 2014.
Milan e Palermo sono state le squadre in cui ha militato più tempo. Era il quando Nocerino approdò a Milano dopo anni in Sicilia. E’ proprio con la società rossonera che spicca la sua sete di gol. Grazie al tecnico Allegri il ragazzo riesce a trovare spazio in campo. Grazie al modulo disegnato da Mister Allegri, Nocerino riesce a trovare la complicità giusta con Zatan Ibrahimovic.

A proposito di Milan, l’ex centrocampista è intervenuto ai microfoni di TMW RADIO durante Studio Aperto:
Sul Milan: “Mi piace l’affiatamento che stanno costruendo, confermando società ed allenatore hanno messo basi molto solide quando prima mancavano: ogni anno si cambiava tantissimo e dovevi sempre ricominciare da capo”.
Su Ibra: ‘’Oggi è molto più completo: non corre più come un tempo ma legge prima le giocate, si muove in anticipo. Era un mostro prima, è un mostro adesso. Oggi però va alla ricerca dello spazio e di dove la palla può arrivare”.
Chi vincerà il Campionato “In questo momento penso che nessuno possa dirlo, tranne due squadre organizzate e con una rosa tale per farlo, ovviamente Inter e Juventus. Sono squadre costruite per questo, mentre le altre stanno cercando di creargli dei problemi, e certamente continueranno. Oltre al Milan penso anche a Napoli, Roma e Lazio: stanno tutte crescendo e sono curioso di vedere la classifica a marzo, quando ci saranno le coppe. Da lì si potrà cominciare a dare giudizi più decisi“.
Chi è che ha fatto il miglior salto in avanti? – “Calabria sicuramente: sta avendo una crescita incredibile. Anche Hauge, non me l’aspettavo ma è un giocatore veramente forte. E poi mi piace la responsabilità che si prende Calhanoglu e la continuità che ha, sembra proprio un altro giocatore”.
Su Kjaer: ‘’A Palermo non era così forte. Crescendo un giocatore diventa più maturo ed acquisisce esperienza, ma anche prima era molto forte. Anzi, era più esplosivo e poteva rimanere da solo nell’uno-contro-uno, se ti lasciava un metro poi te lo riprendeva. Oggi va più di lettura, ma vi assicuro che anche prima era mostruoso“.
Su un probabili vice-Ibra: “Trovare un vice di Ibrahimovic a gennaio, uno che possa diventare titolare, è difficile anche perché le squadre non te lo danno. Andrei su un difensore che possa giocare nell’uno-contro-uno, poi all’attaccante ci pensi più avanti. Non mi dispiace vederci Rebic e Colombo”.
Se ci sono Campioni nel Milan: ‘’Dal 2012 in poi, il Milan non ha avuto più campioni in squadra. Sempre buoni giocatori, mai campioni. Poi si è programmato di dare spazio ai giovani, ma il Milan non è una squadra in cui non c’è pressione, le ambizioni non mancano e i ragazzi non erano pronti per certe responsabilità. La cosa intelligente che hanno fatto è stata mettere due-tre giocatori d’esperienza al loro fianco. Ibrahimovic non si accontenta mai, se segna due gol l’idea è di arrivare a farne quattro o di farli ogni domenica. Così si eleva la mentalità e si cambiano le cose, senza vivere di rendita. Coi campioni non è così: sono tali perché da vent’anni fanno la differenza, ed allenarsi con loro è un altro sport”.

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