Il Milan fatica a segnare nelle ultime partite

Rebic e Leao sono due attaccanti atipici, non hanno le caratteristiche e i movimenti da prima punta classica. Col modulo 4231 senza Ibrahimovic il Milan si è inceppato, non riesce ad andare a segno con il reparto avanzato. Forse bisognerebbe variare l’interpretazione dello spartito, ed arretrare il baricentro di qualche metro, per dare la possibilità di rapide ripartenze. Perché né il croato né il portoghese sono abili nel gioco aereo, amano svariare e inserirsi, ma non giocare di sponda spalle alla porta. Con l’assenza di Bennacer, il diavolo scende di livello tecnico anche a centrocampo, rischiando di perdere palloni sanguinosi. E ovviamente la coperta è corta anche in difesa, dove manca il pilastro Kjaer. Quindi un Milan più attento e meno manovratore, con lanci lunghi sugli esterni o contropiedi, potrebbe garantire più gol fatti e meno subiti. La mission ora è chiudere l’anno stringendo i denti, in attesa di preziosi recuperi e di qualche rinforzo sul mercato di gennaio. Mister Pioli da bravo direttore d’orchestra dovrà suonare sinfonie più lente, in attesa del ritorno dei solisti, come il suo primo violino Ibra. A meno che improvvisamente non si sveglino dal letargo milanese i clarinetti Rebic e Leao. I tifosi non vedono l’ora di ascoltare i loro acuti.

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