La redazione di Spread economics ha scritto per noi di Milancafe’ un approfondimento sui bilanci delle società di calcio e sui fondi di investimento. In questo articolo la prima parte del corposo approfondimento.
A cura di Nicolò Argentina e Mario Corda
Il bilancio d’esercizio è il principale documento contabile del sistema informativo aziendale. È fondamentale, poiché all’interno, vi è la situazione patrimoniale ed economica dell’impresa stessa, e rappresenta, in tutto il suo complesso, l’andamento gestionale passato.
Il principale obiettivo di questa documentazione è quello di rendere pubblica, al di fuori delle “quattro mura aziendali”, la gestione dal punto di vista economico-finanziario, ed invogliare gli stakeholder (i cosiddetti portatori di interesse) ad investire, collaborare, intavolare una trattativa con l’ipotetica società. E ‘opportuno rispettare quelli che sono i principi di chiarezza, veridicità e correttezza, che potremmo riassumere brevemente in “trasparenza”.
Nel bilancio di un’impresa, sono fondamentali due elementi. Essi garantiscono la continuazione dell’attività, e sono : Il capitale d’esercizio, che rappresenta la disponibilità dell’azienda per quanto riguarda i suoi processi di produzione, e il reddito, che non è altro che il risultato economico di un dato periodo, e che può trattarsi sostanzialmente di un utile (incremento) oppure una perdita (decremento) subito dal capitale netto per effetto della gestione nel periodo amministrativo che abbiamo preso come riferimento, ossia l’esercizio vero e proprio.
Per quanto riguarda il bilancio delle società di calcio, va evidenziato che la struttura che esso dovrà assumere, è soggetta alle norme generali dettate dal Codice civile. Nel rispetto della legge (in riferimento agli Art.2423-2427 c.c.) e nonché ai principi contabili emanati dall’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) che richiede dei requisiti minimi sia per quanto riguarda la forma, che la sostanza.
Al fine di “standardizzare” i principi contabili in più nazioni, ed essere così maggiormente comprensibili ed alla portata di tutti (viene utilizzata la lingua inglese, nonché la più parlata in scala globale) sono stati introdotti dei principi contabili internazionali chiamati “IAS/IFRS”.
Questi principi devono essere rispettati sia per quanto riguarda la fase della rilevazione delle operazioni gestionali, che per quanto concerne la presentazione dei prospetti che compongono il bilancio (stato patrimoniale, conto economico, e nota integrativa, con conseguente valutazione degli elementi attivi e passivi, e delle componenti di costo e ricavo dell’esercizio.
La UEFA, da quando è stato introdotto il Fair Play Finanziario, si occupa di controllare, in modo meticoloso, che tra le società appartenenti ai campionati Europei non vi siano perdite di bilancio. Nell’ultimo decennio è stata prima introdotta, poi resa sempre più concreta ed efficiente, l’ipotesi di un calcio “sostenibile” a livello economico-finanziario. Dati alla mano, possiamo affermare con certezza, che il lavoro svolto dalla UEFA ha portato degli ottimi benefici, considerando la situazione di partenza, in cui nel calcio Europeo vi era una discreta quantità di debito (circa 1,7 miliardi) antecedentemente alle normative, fino ad arrivare ad un positivo di circa 600 milioni di euro, nell’anno 2017.
Il principale obiettivo richiesto dalla UEFA alle società (oltre che essere in regola con le licenze UEFA introdotte nel 2003, ed essere in regola con i pagamenti nei confronti di altre società, dipendenti, previdenza, e fisco) è stato il cosiddetto break-even point, ossia il pareggio di bilancio (lo si ricerca nell’immediatezza, per quanto riguarda il FPF).
BREVEMENTE: I ricavi prodotti dalle società devono essere almeno pari ai costi totali, dati dalla somma tra i costi fissi (che non variano al variare della quantità prodotta) e costi variabili, che hanno una tendenza nel variare all’aumentare della quantità prodotta.
Il regolamento che disciplina il Fair Play Finanziario, conosciuto come “Uefa Club Licensing and Financial Fair Play Regulation” (aggiornato periodicamente dalla UEFA) presenta delle norme importanti, per quanto riguarda il rispetto dei regolamenti.
In termini di costi e ricavi, al fine di fare chiarezza sulle voci al quale la UEFA tende a dare più importanza, in termini economico-finanziario, non possiamo non citare L’articolo 58: All’interno vengono esplicitate in modo schematico quelli che sono i costi rilevanti, ed i ricavi rilevanti per il calcolo del punto di pareggio, inseriti nel bilancio una volta eseguiti i dovuti calcoli.
RICAVI
- Ricavi da gare;
- Ricavi da sponsorizzazioni e da pubblicità
- Diritti televisivi
- Ricavi da attività commerciali (aree dello stadio, musei, hotel ecc.)
- Ricavi provenienti da premi UEFA
- Altri proventi operativi
- Plusvalenze dovute ai trasferimenti dei giocatori
- Ricavi dalla cessione delle immobilizzazioni materiali
- Ricavi finanziari, riconducibili direttamente alla società calcistica.
COSTI:
- Costo dei materiali (Venduto)
- Costo dei dipendenti
- Altre spese operative (es. affitto stadio)
- Ammortamenti / svalutazioni dei giocatori
- Minusvalenze dei giocatori
- Oneri finanziari e dividendi
RICAVI (NON RILEVANTI)
- Rivalutazioni da immobilizzazioni (materiali e non)
- Rivalutazione delle rimanenze
- Utili su cambi non realizzati
- Ricavi derivanti da transazioni con parti correlate
- Ricavi derivanti da operazioni non calcistiche
COSTI (NON RILEVANTI)
- Costi per lo sviluppo dello sport
- Costi legati al calcio femminile
- Costi per il settore giovanile
- Costi non monetari
- Oneri finanziari causati dalla costruzione o dalla modifica di immobilizzazioni materiali
- Costi di operazioni non legati al club
- Costi delle imposte
La UEFA, soprattutto in quest’ultimo decennio, vuole esortare i club ad investire in progetti a medio-lungo termine che possano migliorare l’efficienza economico-finanziaria, lo sviluppo dello sport e delle sue strutture, ma soprattutto invogliare ogni singolo club a puntare sui propri talenti. I settori giovanili, rappresentano in modo tangibile il lavoro interno della società, e la crescita di un vivaio aiuta a ridurre i costi in modo considerevole.
Informazioni sugli autori
Nicolò Argentina è il fondatore della pagina Instagram di Spread Economics, attualmente è iscritto al secondo anno della Magistrale di Marketing e comunicazione d’impresa presso l’Università di Verona. A maggio con alcuni amici ha fondato la pagina “Spread Economics” che tratta argomenti economici declinati in vari ambiti. Il suo sogno è quello di poter lavorare un giorno nell’area marketing di una società calcistica.
Mario Corda si definisce studente e appassionato di calcio, laureando presso la Magistrale di Management delle attività Motorie e sportive di Bologna. Mario è un appassionato a 360 gradi di sport ed economia.
La redazione di Milancafè24 ringrazia gli autori per la collaborazione.