Pubblichiamo la seconda parte di un approfondimento a cura della redazione di Spread Economics
RUOLO DEI FONDI DI INVESTIMENTO NEL CALCIO
Il calcio italiano è sempre stato contraddistinto da proprietà “a conduzione familiare” o comunque interamente nelle mani di imprenditori che hanno investito ingenti quantità di capitale proprio, sia al fine di poter competere e trionfare a livello internazionale, che per rimanere “a galla” nelle zone meno pericolose della classifica. Non dobbiamo dimenticare che nel calcio Europeo, il risultato sportivo è stato ed è ancora, seppur con meno incidenza rispetto al passato, fondamentale per poter tirare un sospiro di sollievo a livello economico, e potersi concedere importanti investimenti, al fine di : migliorare la propria rosa, il proprio staff, e le proprie strutture.
Il settore calcio, come diversi altri settori in Italia, sta vivendo un periodo transitorio (perlopiù, il Covid-19 non ha certo favorito questa transizione, in termini globali) di conseguenza ci troviamo davanti ad uno scenario delicato, con: cali di entrate, ultimamente a causa degli stadi chiusi, carenza di liquidità che influenza negativamente le finestre di mercato e che probabilmente suscita anche una sorta di diffidenza da parte degli sponsor nell’investire in questo periodo. Delicata anche la situazione diritti televisivi (ad oggi fonte di sostentamento fondamentale per i club) caratterizzata da cali significativi, e dalla presenza di numerosi competitor come Amazon, colosso che si stanno affacciando al calcio Europeo (ad esempio in Bundesliga). Proprio come riportato da Forbes in un loro articolo risalente a settembre 2020, anche nel nostro massimo campionato, in accordo con le decisioni condivise da parte dei presidenti, si tenderà a stravolgere i diritti televisivi. Questo processo decisionale è stato velocizzato dalla presenza del Covid-19, che ha condizionato in larga scala una grande fetta di ricavi. Le private equity e le cordate di fondi di investimento sono pronte ad investire nel nostro campionato, servendo sul piatto diritti televisivi, ricavi commerciali, e modernizzazioni strutturali.
Per quanto riguarda, invece, i fondi di investimento che si sono affacciati negli ultimi anni nel nostro campionato, come ad esempio il fondo Elliott, che ha acquisito le rimanenti quote in data 20 Novembre 2020, divenendo ufficialmente proprietari del Milan. Gli investimenti del fondo Elliott hanno reso il 12,7% nel 2020, facendo registrare una delle performance migliori nell’ultimo decennio. Questo trend positivo, nonostante la situazione Covid-19, è stato influenzato dai positivi risultati sul campo da parte della squadra, e nel terzo punto andremo a capire perchè il Milan è sui binari giusti, ed in linea con la concezione di team del futuro.
Come mai i fondi di investimento si sono interessati alla Serie A? Probabilmente, l’operato non proprio ottimale delle precedenti gestioni, unite a più periodi di crisi economica durante questi ultimi anni, ha favorito l’insediarsi, all’interno del campionato italiano, da parte di fondi d’investimento esteri. Investire in un asset svalutato, potrebbe rivelarsi ambizioso da un punto di vista, ed estremamente profittevole, nel caso si volesse poi rivendere il club ad una cifra superiore rispetto all’acquisto. Il nostro campionato offre ancora un costo-opportunità da non sottovalutare, dettato dal fatto che non si sono ancora raggiunti dei livelli competitivi in termine di ricavi, come ad esempio succede nel modello inglese, da sempre riferimento per tutti.
Una nota positiva degli ultimi anni è stata sicuramente l’approdo di Cristiano Ronaldo in Italia. Questa operazione ha dato un forte segnale, ed ha smosso le acque, rendendo più appetibile il nostro campionato. A livello extracalcistico, il suo approdo a Torino ha persino contribuito, in modo sostanziale, ad aumentare il turismo in Piemonte.
3) SOCIETÀ’ POST COVID-19
Tornando brevemente al Milan, non possiamo rimanere indifferenti dinanzi al progetto tecnico rivoluzionato rispetto al precedente, ed avviato da Stefano Pioli, in risposta alla pesante sconfitta di Bergamo del 22 dicembre 2019 contro l’Atalanta.
Si è optato per costruire una rosa giovane, ad oggi dall’età media di poco più di 24 anni, nonché la più giovane dei top cinque campionati Europei, che attualmente si ritrova a lottare per lo scudetto, qualificatasi come prima nei gironi dell’Europa League, mantenendo una imbattibilità in entrambe le competizioni che è durata quasi un anno.
Le operazioni di sfoltimento della rosa, e la fiducia infusa nei giovani talenti, capitanati da uno staff ambizioso diviso in più aree strategiche, ognuna delle quali si occupa delle proprie competenze specifiche, sta dando i suoi frutti, e riteniamo che la società rossonera rappresenti a pieno l’esempio di formula vincente ed evoluzione strategica in linea con il futuro del calcio Europeo.
Per quanto riguarda i comportamenti che adotteranno quasi tutte le società nel post Covid-19.
E’ impensabile, ad oggi, affrontare una finestra di mercato, assistendo alle cifre faraoniche a cui siamo stati abituati negli ultimi anni. La storia ci insegna che ci saranno sempre dei club che avranno più disponibilità rispetto ad altri, al fine di acquistare top player, ma la propensione sarà quella di seguire una linea sostenibile, volta a puntare maggiormente su un progetto collettivo a medio-lungo termine, con i settori giovanili che anche in Italia avranno più attenzione rispetto a prima, dopo anni in cui abbiamo avuto i primati negativi di : Nazione che meno investiva sui settori giovanili, e nazione che meno faceva esordire i propri talenti in prima squadra.(soprattutto di nazionalità Italiana, andando così a rendere difficoltoso anche l’approdo in nazionale maggiore).
La crisi legata al Covid-19 non ha risparmiato nessuno, andando ancor di più a peggiorare la situazione economica. Tra i club più indebitati d’Europa, che sforano 1 miliardo di dollari, troviamo rispettivamente: Tottenham, Manchester United, e Barcellona. Al quarto posto la Juventus con un debito di più di 800 milioni di dollari. Nelle prime 20 posizioni ci sono 4 Italiane (Juventus, Inter, Roma, Napoli)
Incredibilmente, la 14’ squadra più indebitata della TOP 20, ossia il Chelsea, è stata l’unica squadra a terminare in positivo il bilancio di questo disastroso 2020. La società Londinese, nelle precedenti finestre di mercato Pre-Covid-19, ha mantenuto un approccio più conservativo, con il tecnico Frank Lampard che si è ritrovato a gestire una rosa giovane ed in rifondazione. Queste circostanze che a posteriori chiameremo fortunose, gli hanno consentito, durante la finestra estiva di mercato 2020, nonostante l’impatto della pandemia in scala globale, di acquistare calciatori di qualità del calibro di Havertz, Ziyech, Werner, Chilwell, Mendy, ed acquisendo a parametro zero Thiago Silva e Sarr, terminando, nonostante tutto, l’annata in modo profittevole.
Per quanto riguarda il Covid-19, comunque, la UEFA, a Giugno 2020, ha approvato una serie di misure temporanee di emergenza, come integrazione al regolamento sulle licenze per club e sul Financial Fair Play, al fine di garantire una discreta flessibilità nei confronti delle squadre che sono state colpite da questa improvvisa carenza di introiti.
I punti chiave di questa integrazione sono:
Debiti scaduti: valido per la stagione 2020/21 Regola di pareggio di bilancio: valido per la stagione 2020/21 e 2021/22 (valutazioni rinviate di una stagione) Valutazione dell’esercizio 2020: rinviata di una stagione, e sarà valutata insieme all’esercizio finanziario 2021. Periodo di monitoraggio 2020/2021: è stato ridotto, e copre solamente due periodi di rendicontazione (esercizi finanziari che terminano nel 2018 e nel 2019) Periodo di monitoraggio 2020/2021: E’ stato ridotto, copre solo due periodi di rendicontazione (esercizi finanziari che terminano nel 2018 e nel 2019) Periodo di monitoraggio 2021/2022: Esteso, copre quattro periodi di rendicontazione (esercizi finanziari che terminano nel 2018-2019-2020 e 2021). Esercizi finanziari 2020 e 2021 valutati come un unico periodo. Media del deficit combinato del 2020 e del 2021 consentendo così ulteriori aggiustamenti specifici legati al COVID-19.