Dopo le schermaglie del derby di Coppa Italia con Lukaku hanno marchiato Ibra come razzista
DI MATTEO ANOBILE
La sconfitta nel derby di Coppa Italia è stata marchiata dal duello rusticano fra Lukaku ed Ibra. Lo svedese si è fatto poi espellere per un fallo di frustrazione su Kolarov. Dal giorno dopo si è detto di tutto e di più. Un epiteto non proprio carino dello svedese ai riguardi del belga (in merito a riti voodoo) ha creato un pandemonio. Ma anche Lukaku non è stato proprio oxfordiano, apostrofando la madre e la moglie.Colui che è stato danneggiato è stato proprio il numero 11 milanista,venendo etichettato come razzista.
Mi permetto in modo coscienzioso e umile, di condividere il mio pensiero.
Leggendo la biografia di Ibra, dissento con la parola razzista, essendo cresciuto nei sobborghi di Malmoe, dove da sempre hanno convissuto più etnie. Nato da padre bosniaco e madre croata, con un credo religioso differente. Ha convissuto con le diversità, eppure qualche buontempone ha fatto la morale, come il buon Samaritano. Non è stato un bel gesto quello di Ibra, ma fra i rigori, gli stadi vuoti, ogni scusa per attaccare il Milan è buona.
Ma coloro che hanno derubricato lo svedese come razzista, non è che sono i primi a gridargli… “zingaro!!”