Rinnovare il contratto con un grande obiettivo per il futuro: per Zlatan è alzare la coppa dalle grandi orecchie, la sola che manchi al suo straordinario palmares

C’è una sola grande europea in cui Ibrahimovic poteva giocare titolare a 40 anni oggi, c’era un solo totem inossidabile come lo svedese, che poteva risollevare le sorti di un Milan avvitato in una lunga crisi con passaggi di proprietà. Matrimonio perfetto il secondo tra Zeta e il Diavolo, taumaturgico e magico, un raggio di sole a Milanello, che ha riscaldato e illuminato tutti i compagni.

Ora è tempo di rinnovare la promessa, con un nuovo patto di spogliatoio per tentare l’assalto alla Champions League nella prossima stagione. Con Barcellona e Real Madrid colpiti duramente dalla crisi finanziaria causata dal Covid, restano il Bayern Monaco, il PSG, il Liverpool e il Manchester city sulla strada di Ibrahimovic.

Impossible Is nothing, è la filosofia e la mentalità del nostro condottiero. Duro lavoro, grinta e killer instinct, uniti alla classe innata delle sue giocate e i gol, sono i suoi precetti. Padre Pioli(ci perdoni il mister la licenza linguistica),Paolo Maldini, i tifosi e tutti i compagni sono disposti a tatuarsi sulla pelle i suoi comandamenti. Perché in un anno di Ibra in rossonero, il primo posto in classifica è stato raggiunto e mantenuto, come sua incallita abitudine professionale.

Massimo Ambrosini mesi fa, aveva chiesto in un’intervista Sky a Zlatan se la squadra fosse pronta per lo scudetto…Forse il sogno europeo per il 2022, visione e nuovo target, può essere la pozione magica per un club che ha sulla casacca una coccarda UEFA con 7 Champions.

In fondo, la lezione di vita di Ibrahimovic, è quella che ha appreso sui campetti e nelle strade di qualche quartiere difficile: se vuoi uscire dai problemi, se vuoi diventare uomo, se vuoi sentirti vivo, devi credere sempre in te stesso. Il suo carisma ha conquistato la Curva sud rossonera, perché alla fine quello che conta, quello che resterà scolpito nella storia del Milan, non sono in realtà le tante vittorie inanellate da un anno a questa parte. Ma lo spirito guerriero di un gruppo di ragazzi giovani e vecchi, che si è unito, che ha sofferto, ha vibrato,ha saltato, che ha gioito insieme, credendo in un’impresa che nessuno avrebbe ritenuto possibile. Per paradosso, la benzina che ha incendiato i cuori dei giocatori non sono stati i soldi, ma l’orgoglio e l’adrenalina che Zlatan ha stuzzicato ogni giorno in loro in allenamento.

La leggenda di Ibra non è racchiusa in un freddo numero, in 501 gol, e non può finire senza un successo; questo lo sappiamo tutti, ed ecco perché il rinnovo per il 2022 è solo una formalità, inchiostro su carta stampata o segno su un tablet per un PDF. Se Zeta centrerà lo scudetto con questi ragazzi, potrà mettere nella clubhouse di Milanello una nuova foto accanto a quelle degli invincibili olandesi di Arrigo Sacchi. Se dovesse alzare la Champions League che a lui manca, nella sua villa in Svezia potrà ornare il salotto con uno splendente Pallone d’oro.

Ma a lui non interessa affatto, come a noi mortali, una nuova suppellettile a ricordo di un successo sportivo, di una grande emozione che avrà segnato il tempo che fugge. Ibra vive e lotta, unicamente per poi girarsi verso gli avversari sconfitti, e sorridere coi compagni per un pallone che significa tutto. Per lui e per noi, quella sfera è l’elisir che annulla lo scorrere delle lancette dell’orologio.

Quello che stiamo scrivendo non è un sogno notturno in una fredda notte di febbraio, siamo tutti svegli, noi di milancafe24 e voi! Ibra adesso starà pensando a quale costume indossare per Carnevale: una maglietta nera, un paio di jeans e un chiodo, per lanciarsi in una corsa con la sua Harley…se lo vedrete sfrecciare in strada, gridategli che volete tornare ad alzare una coppa dalle grandi orecchie…lui si girerà verso di voi, e con un ghigno esclamerà: “vinciamo tutto!”

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