Proviamo ad analizzare oggi a mente fredda la pessima prestazione di ieri sera del Milan
Se i rossoneri hanno perso tre punti nella corsa scudetto contro lo Spezia al 99% la colpa è di Pioli.
Non ce l’abbiamo col mister, ma dobbiamo essere onesti nel dire che nel corso di una lunga stagione iniziata per i ragazzi in estate, e funestata da tanti problemi fisici, un calo nel motore si può registrare. Non crediamo che Romagnoli e compagni abbiano sottovalutato l’impegno, magari riservando energie per l’Europa League o per il derby, che sono le prossime gare. Né che ogni male provenisse dalla fascia destra e da Dalot, viste le pagelle vergate da alcuni colleghi.
Veniamo a sottolineare i tre gravi errori di Mister Pioli da correggere per il proseguo.
1) per 60 minuti i ragazzini dello Spezia ci hanno preso a pallate, e il Milan non riusciva a fare una sola azione in attacco… Un tecnico esperto non può aspettare un’ora prima di fare i cambi! Era evidente a tutti che la nostra spina dorsale centrale aveva le batterie scariche dopo infortuni e covid, parliamo cioè di Bennacer, Kjaer e Calhanoglu. Leao poi è una splendida pantera, ma nelle partite dove bisogna tirare fuori gli artigli lui ancora non è pronto. Cambiare le pedine quando la scacchiera è già compromessa, non è una mossa da kasparov.
2) quest’anno in numerosi editoriali avevamo già parlato della necessità per un grande Club di avere più schemi di gioco. Il fattore sorpresa è molto importante. Se vedi che imbarchi acqua puoi anche infoltire il centrocampo e chiuderti. Come ad esempio ha fatto la Juventus di Pirlo con la superiorità agonistica dell’Inter. Le partite durano 95 minuti, ed è impossibile che gli avversari mantengano ritmi altissimi a lungo. Se vedi che il tuo giro palla largo monomarcia, come lo abbiamo già definito, è uno schema che non ti riesce assolutamente, allora va prontamente risistemato. In trasferta in Italia non ci si deve vergognare di proporre un 4-4-2 o un 451. E di cercare le punte con precisi traccianti o cambi gioco, a scavalcare il pressing.
3) più volte abbiamo sottolineato l’importanza di Theo Hernandez. Ma la sua classe non gli permette sempre di fare 80 metri superando cinque avversari, per poi tirare in porta o fare l’assist decisivo. In avanti è superiore a Serginho, ma dietro non è certo Paolo Maldini… Provarlo a sinistra un po’ più in alto porterebbe al Milan molti più gol. Quanto a Ibrahimovic, a 40 anni non può avere la mobilità di un ragazzino. Per cui quando i rossoneri non riescono a creare azioni pulite per servirlo in area, è inutile che lui stia alto in mezzo ai centrali avversari, allargando le braccia perché non gli arriva una palla. Molto meglio che si scambi il ruolo e la posizione con Leao o Rebic arretrando, perché Zlatan ha le capacità tecniche e la visione di gioco di un vero trequartista.
Chiudiamo con un ringraziamento per Gigio Donnarumma: se non ci fosse stato lui in porta nel Milan ieri, noi con lo Spezia ne avremmo prese quattro come con l’Atalanta…