DI MATTEO ANOBILE
Semifinale di andata di Coppa dei Campioni al Bernabeu il diavolo pareggia a Madrid ma…
Il calcio e la storia sono apparentemente due discipline diverse, ma la seconda subisce tanti influssi dal primo.
Arrigo Sacchi (il signor nessuno così profetizzato da un noto quotidiano milanese) aveva vinto uno scudetto in rimonta sul Napoli. I partenopei avevano Maradona, il Milan il collettivo e probabilmente ciò fu la chiave del successo.
L’anno dopo in Europa il cammino non fu facile, ai sedicesimi il Vitokha Sofia, agli ottavi ci volle una battaglia per eliminare la Stella Rossa di Belgrado e ai quarti un tignoso Werder Brema, piegato solo da un calcio di rigore.
In semifinale il Real Madrid di Butragueno e Hugo Sanchez, l’andata fu in programma al Bernanbeu.
Il Milan partì a razzo con intensità e pressing, sembravano undici leoni usciti da una gabbia. Il Real immeritatamente passò in vantaggio con un colpo di testa di Sanchez. Ma era una striscia bianca in una tela monocromatica rossonera, Gullit realizzò un gol valido ma l’arbitro annullò. A una decina di minuti dalla fine, un cross di Tassotti dalla destra favorì un avvitamento del Cigno di Utrecht che con un colpo di testa mise la palla in rete. Pizzul in telecronaca disse: “vediamo se annullano anche questo??”. Il gol d’autore fu il coronamento a una prestazione celestiale.
Sacchi aveva presentato il suo calcio all’Europa, sui quotidiani continentali il giorno successivo scrissero: “Abbiamo scoperto un nuovo modo di giocare a calcio!”. Questo era solo il prologo, perchè il meglio sarebbe dovuto ancora arrivare!!!