Risulta assai difficile trovare le parole dopo la pesante batosta di ieri, doppiamente pesante perché in caso di arrivo a pari punti, sarebbe avanti la Lazio negli scontri diretti. Troppo differente il Milan da quello a lungo in testa alla Serie A e poi secondo, al punto che sorge legittimo interrogarsi su quale tra i due sia quello vero, se quello capace di una cavalcata da bei tempi andati fino al girone di andata, o quello di oggi, reduce da zero punti zero nelle ultime due e con un rendimento casalingo da brividi. Già, perché non centrare l’unico vero obiettivo dichiarato da subito, ossia la Champions League, segnerebbe un fallimento totale, da cui non si salverebbe nessuno. Le attenuanti ci sono tutte: crediamo che nessun’altra di A abbia avuto la sequela di infortuni nei titolari come il Milan. Noi, naturalmente tifiamo e tiferemo fino alla fine, ma molte certezze stanno sgretolandosi, con l’aggravante che non arrivare tra le prime quattro comporterebbe un sicuro ridimensionamento. Il cammino intrapreso, accettando pure quella vergognosa esclusione dall’Europa da quella stessa UEFA che chiude ambedue gli occhi e pure gli orecchi con City e PSG, senza parlare di certi spifferi su artifizi poco leciti dei cugini, se lo si vuole continuare anche in ottica di autosostentamento societario, dovrebbe passare attraverso cessioni per far cassa (un indiziato in questo senso potrebbe essere Pobega, plusvalenza pura), con il guaio che Maldini e Massara, hanno giocato un “all in” con prestiti secchi o con diritto di riscatto. Tomori, protagonista in negativo nelle ultime uscite, costa 28 milioni. Tonali sin qui ha deluso; Leao non cresce, Rebic è troppo discontinuo. Quanto ai rinnovi in standby, che paiono più addii a breve, si pone il problema di sostituirli, possibilmente migliorando il tasso tecnico (nel caso di Chala). Forse, sottolineo forse, era il caso di attendere qualche settimana prima di rinnovare ad Ibra. In ultimo, ma non meno importate, anche Pioli tornerebbe in bilico: grande lavoro di motivazione, ma molti errori di lettura delle partite tra formazioni iniziali sbagliate e cambi tardivi o errati. Cinque partite, tra cui Juventus ed Atalanta: chiediamo ai ragazzi di dare più del 100% in queste ultime gare. Il traguardo è vicino, dimostrino che il vero Milan non è l’ultimo.