Nato in Brianza da sempre ha avuto il diavolo nel cuore diventandone un simbolo.
DI MATTEO ANOBILE
Filippo Galli nato a Villasanta a pochi chilometri da Monza,il 19 maggio 1963 è sempre stato tifoso del Milan. Con il Milan club Arcore (guarda caso…) andava a San Siro. Sportivo fin da ragazzino pratica la ginnastica artistica, ma con il pallone ci sa fare.
A sedici anni entra nelle giovanili della sua squadra del cuore, è un centrale abile in marcatura. Se ne accorgono e dopo un anno a Pescara torna al Milan, dal 1983 diventa lo stopper affianco a Franco Baresi.
In quel Milan ci sono parecchi ragazzi del settore giovanile oltre a lui, Evani,Maldini,Battistini,Tassotti(anche se arrivava dalla Lazio). Liedholm getta le basi, per Arrigo Sacchi che con Tassotti,Galli,Baresi e Maldini in difesa vince il primo scudetto.
Filippo ha un punto debole, le ginocchia delicate e dal 1988 subisce una marea di infortuni che lo costringono a diventare riserva, di Billy Costacurta.
Quest’ultimo lo ha sempre sostenuto con molta sincerità, se non avesse patito diversi infortuni e fosse stato integro, di Costacurta non si avrebbe avuto traccia.
Ma nelle partite importanti lui c’è sempre stato, nel cammino della seconda Coppa dei Campioni di Sacchi (1990), i quarti e le semifinali le giocò tutte Filippo Galli, come a Tokyo contro l’Olimpia Assuncion entrò a sostituire l’infortunato Maldini.
Ma il suo capolavoro, si materializzò il 18 maggio quando al centro della difesa (senza Costacurta e Baresi) condusse il Milan ad Atene contro il Barcellona, alla conquista della 5° Coppa dei Campioni. Dopo 325 presenze lasciò il Milan nel 1996. Vi ritorno agli inizi degli anni 2000 come responsabile del settore giovanile, dove ha lanciato parecchi giovani che calcano i campi di serie A.