DI MATTEO ANOBILE
Arrigo Sacchi sostiene che il calcio sia cosa piu’ importante delle cose meno importanti, frase stracondivisibile. Mi scusate? Se ho scomodato ( nel titolo)un’icona della lotta alla malavita, un eroe come Giovanni Falcone che ha dato la vita per i suoi principi, ma ho visto un’assioma in quello che sta succedendo in casa Milan e la citazione.
Ma mai in questo periodo c’è da essere orgogliosi di essere milanisti, un orgoglio che va oltre a un piazzamento Champions dopo otto anni.
Se si vuole seguire una strada virtuosa, bisogna che qualcuno la indichi, Ghandi in una delle sue molteplici frasi pacifiste sosteneva che il cambiamento del mondo debba partire dal singolo.
Paolo Maldini e la dirigenza rossonera, hanno dato un segnale, basta ricatti da personaggi che vogliono arricchirsi senza un minimo valore sportivo. Basta con individui che si dichiarano rossoneri, baciano la maglia e battono cassa in periodo storico difficile come questo.
Va bene essere giovani e non avere la piena maturità umana, ma un minimo di riconoscenza ci vorrebbe tanto quanto un saggio consigliere per il ragazzo. Va bene essere forti (nessuno puo’ negare la sua professionalità!) ma quando lavori con Paolo Maldini, Franco Baresi e Zvone Boban un po’ di milanismo dovresti averlo nelle arterie.
Stavolta la dirigenza rossonera ha seguito ogni virgola di quelle parole di Giovanni Falcone, seppure si parli di calcio, alla base dell’esistenza ci sono sempre le relazioni umane.