Quando Ibrahimovic arrivo’ al Milan e vinse il titolo, molta gente disse che non era decisivo nelle coppe e che la squadra non era in grado di vincere le partite variando il modulo e le convinzioni tattiche di Max Allegri. Era vero, infatti il crollo del Milan coincise proprio con la cessione sua e di Thiago Silva. Ibra si arrabbiò con Galliani, ma il bilancio necessitava di cash e finí che lo svedese andò al Psg. Obra non chiamò Galliani per tanto tempo, era arrabbiato perché voleva vestire la maglia del Milan. Dopo tanti anni il Milan é di nuovo la casa di Ibra. Ha da poco festeggiato i suoi “primi” 40 anni, ma sembra non sentirli, seppur soffra di qualche acciacco di stagione.
Il Milan ha iniziato forte questo campionato e sa che potenzialmente potrebbe essere l’anno dello scudetto. L’impresa non é impossibile da raggiungere, lo sa Ibra e lo sa l’intero spogliatoio rossonero. Pioli sa che qualora il Milan uscisse dalla Champions hli impegni infrasettimanali verrebbero meno, ma sa anche che senza Ibra sarebbe difficile arrivare al titolo. Il Milan é un modello, può centrare uno scudetto storico, un titolo che restituirebbe entusiasmo a un pubblico che negli ultimi 18 mesi é tornato a respirare. Ha respirato anche Ibra, che tutto di un soffio ha spento le sue 40 candeline, facendo un discorso ai compagni. Ha ricevuto qualche regalo dai suoi ex compagni e amici, lui che di regali (in campo) ne ha sempre fatti. Ora però Ibra vuole tornare in campo e regalare ai tifosi una stagione da trionfo. Un ultimo regalo prima di appendere le scarpe al chiodo, una data a cui non vogliamo pensare, perché in fondo noi vorremmo che Ibra durasse in eterno.

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