Il leone batte la lupa e punta il Qatar, dopo il Campionato

Immenso, invincibile, idolo Ibrahimovic. Lo svedese sblocca il big match serale con una cannonata su punizione; poi si procura il rigore che vale i tre punti, il primo posto in serie A, trasformato dallo scudiero KK Kessie. Zlatan sciorina un repertorio da Pallone d’oro con la Roma, condito da un paio di gol annullati per fuorigioco: uno a lui stesso con sciabolata diagonale nell’angolo, e l’altro al funambolo Leao, imbeccato col contagiri da Ibra, con l’ala portoghese che inventa pallonetto e colpo di testa in sospensione a scavalcare Rui Patricio.

Il Leone ha 40 anni ed è ferito alle gambe, scolpite da 1000 battaglie e trofei alzati al cielo. Ma quando i tifosi giallorossi lo accolgono con bordate di fischi e grida stridule, si desta e ricorda ancora una volta chi sia the King del campionato allo stadio Olimpico. Ritrova l’adrenalina che ama, e la trasforma in benzina incendiaria, per un’altra incredibile, epica battaglia vittoriosa.

Ibracadabra punta il Mondiale in Qatar nel 2022, scandisce il verbo; se questa è oggi la sua leadership e la sua mentalità, farà bene al più presto il Diavolo ad ingaggiare per un’altra stagione il Leone… Perché ha fame di Campionato, e lo trasmette a tutti i compagni. Ha sete di preziose bottiglie stappate anche in Champions League e in Nazionale.

Con tutto il rispetto, non saranno certamente i ritmi lusitani di Mourinho e di Sergio Conceicao a poter incantare la fiera svedese che guida i fedeli rossoneri. E se qualche arbitro, italiano o straniero, oserà sfidare Zlatan nuovamente, state sicuri che il Milan ne uscirà più forte e orgoglioso; più compatto nello spogliatoio di gladiatori, più affamato di vittoria. “Per aspera ad astra”. Il Diavolo di Pioli è diventato un branco di leoni…

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