Un secco 3-0 manda i nerazzurri a Roma a giocarsi la finale, con parecchie polemiche

di Matteo Anobile

Recita un detto pallavolistico, chi vince festeggia chi perde spiega, nel bene o nel male è sempre così. L’Inter batte il Milan con una doppietta di pregevole fattura di Lautaro (in grande spolvero) e Gosens, permetterà ai nerazzurri di affrontare l’11 maggio la Juve in finale.
Ma svisceriamo la prestazione rossonera che non è stata affatto negativa, la squadra ha creato parecchie palle gol, non le ha concretizzate e qui si palesano i limiti denotando la sterilità offensiva e la serata non felicissima di Tomori e Kalulu hanno fatto il resto.
Se poi ci mettiamo l’ennesima svista arbitrale ai danni del Milan, un gol annullato a Benaccer, per un presunto fuorigioco attivo (così ha deciso il sig. Mariani) di Kalulu ha vanificato il possibile 2-1 dell’algerino.
Una rete che avrebbe dato un altro senso alla partita, un match dove il diavolo se l’è giocata quantomeno alla pari.
La lunga sequela di errori marchiani ai danni del Milan durante questa stagione è a dir poco eclatante , il fuorigioco è un dato oggettivo, quest’anno abbiamo conosciuto quello geografico e quello ad interpretazione. Indimenticabile il danno arrecato per il mancato vantaggio con lo Spezia che è costata da prima la vittoria, trasformata poi in una clamorosa sconfitta. Oppure il gol di mano di Udogie contro l’Udinese, con l’entourage friulano che ha avuto il coraggio di negare l’evidenza.
Pioli sempre comprensivo, dopo il derby ha lasciato la sala stampa alla visione dell’ennesimo scempio, perchè la pazienza ha un limite, ma qui si è abbondantemente superato anche il limite.

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