Dopo l’esperienza americana Donadoni tornò al Milan con Capello poi rimase con Zac e fu d’aiuto
di Matteo Anobile
Milan-Atalanta potrebbe essere l’ultima partita di Ibra con la maglia del diavolo a San Siro, ma il suo ritorno è stato terapeutico il suo primo gol nell’angolino a Cagliari fu l’inizio di un nuovo percorso. Ridiede la panchina a Pioli con una doppietta Reggio Emilia. Trentatre reti nella sua seconda esperienza al Milan, sono servite per rilanciarsi, ma la sua adrenalina è stata terapeutica nello spogliatoio, per far ritornare il Milan che fu. La sua situazione contrattuale è labile, dato che il 30 giugno il suo contratto scadrà, le incertezze sul suo futuro date dagli acciacchi e l’età sono tante.
Nella stagione 98-99 il centrocampo del Milan (poi divenuto campione d’Italia) assoldava: Helveg,Guly,Ambrosini,Albertini,Ziege,Ba,Giunti,Boban,Leonardo e Donadoni. Roberto aveva ormai 35 anni a inizio stagione, ma Zac lo volle con sè perchè assieme ai senatori conosceva come si viveva al Milan e nel Milan. Giocò solo 8 spezzoni di partita, ma fu fondamentale per lo spogliatoio. Ibra nella prossima stagione potrebbe fare la 3°-4° punta, ma solo frequentare gli spogliatoi di San Siro e Milanello con i compagni è un iniezione, Ibra ci pensi bene perchè lui e il Milan sono un tutt’uno.