Dopo quattro anni 123 presenze e 29 gol, lascerà il Milan, come tutti i giocatori dell’est croce e delizia.
Federico Buffa, noto storytelling disse in una sua chiacchierata: “Se i giocatori della ex Jugoslavia fossero stati costanti, l’albo d’oro si sarebbe dovuto riaggiornare!”
Escludendo l’ultima parte del discorso, il termine costanza e Rebic si sposano perfettamente, la sua avventura al Milan è stato un saliscendi, simile alle montagne russe.
Arrivato nel settembre 2019, giocatore dotato di un tiro chirurgico, quando era in palla faceva impazzire tutti, placale sottoporta imprendibile in progressione.
Maggio 2021, 36° giornata Juve-Milan 0-3, dopo il gol di Diaz, Ante con un siluro terra-aria ha pulito le ragnatele all’incrocio, un gol importante per la conquista come gli altri dieci per la riconquista della Champions.
Decisiva una testata su corner battuto da Tonali, l’1-1 dello Stadium nel settembre 2021, o come quel pallone recuperato all’Olimpico diede il via il gol di Tonali, dando il suo contributo per il 19° scudetto.
Purtroppo la poca inclinazione alla continuità è stato il suo tallone d’Achille, come nella stagione 22-23, dove non si è mai integrato nel gruppo, dimostrando poca voglia e rabbia negativa, che non ha fatto bene ne a lui tantomeno al gruppo, obbligando il suo grande estimatore (Pioli) ad escluderlo dal gruppo.
Dopotutto, Ante va ringraziato per quello che ha comunque dato con i suoi gol e i suoi guizzi decisivi, piochè ricordalo solo per l’ultima stagione è ingratitudine.