Marco Fanelli è volato via sabato notte in un incidente stradale, ma è sempre qui, vivo, per tutti quelli che lo hanno conosciuto
Torno a scrivere un articolo dopo tanto tempo su questo sito. Lo faccio per un ragazzo d’oro che è stato mio collega in banca per molti anni. Sempre con grande voglia di crescere, aiutando tutti. Ricordo mille battute sul calcio insieme, sempre competente e obiettivo. Io milanista e lui juventino. Ho conosciuto stamattina alla funzione religiosa la sua famiglia: una madre affettuosa e un fratello religioso col suo stesso sorriso. Mi ha scritto in seguito il padre, appassionato di calcio anche lui, per ricordarmi il percorso di crescita fatto a fianco del figlio. Ho pianto e non me ne vergogno qualche lacrima, come molti che erano presenti.
Mi hanno detto che Marco si era tatuato sul braccio la sua Taranto e Bologna che lo ha accolto per il suo lavoro, passando per le tante trasferte in giro per l’Italia che ha fatto come formatore, nel suo ruolo di coordinatore. Ho saputo che nella sua città aveva giocato a calcio ed era stato allenatore. Certamente non ti dimenticheremo. Saremo stretti e vicini alle tue persone più care. Bellissimo e fedele il tuo cane bulldog.
Questo articolo resterà e sarà letto da tutti quelli che credono sempre nei veri valori, per qualcuno come me e come la tua famiglia che ha fede in Dio. Ti dedico parole semplici, sentite, scritte di getto in un pomeriggio d’estate, sapendo che stanotte forse molti di noi penseranno a te: una luce in più si sarà accesa in cielo…
Ciao caro Marco
Francesco Montanari