Il Milan e Paulo Fonseca, una storia iniziata qualche mese fa con l’annuncio dell’arrivo in panchina del tecnico portoghese, chiamato a ricreare un Milan diverso e vincente.
Queste erano le intenzioni nei mesi di luglio e agosto, intenzioni che però si sono scontrate con una realtà fatta di difficoltà.
Tre partite soli due punti,con due pareggi ottenuti contro Torino e Lazio.
Fonseca già all’Olimpico si è trovato davanti una grana grande quanto un cratere, il duo Hernandez-Leao distante dal gruppo, dalla panchina.
È stato bravo a smorzare ogni polemica, sostenendo che non ci sono problemi nello spogliatoio, ma che i problemi sono nella testa dei calciatori, i quali non hanno portato avanti le sue idee di calcio.

Fonseca ha ammesso il ritardo di condizione e che esistono problemi in fase difensiva, ma non ha gettato la spugna, nonostante i quotidiani non lo abbiano certo trattato bene. Il Milan ha gli stessi punti della Roma, uno in meno dell’Atalanta vincitrice dell’Europa League, eppure per alcuni è già fuori da tutto, ha deluso.
Fonseca non è della stessa idea, sa che dalla gara con il Venezia passa il suo futuro. Una vittoria lo rilancerebbe, gli permetterebbe di preparare il derby in totale serenità, un altro passo falso lo metterebbe spalle al muro, ipotesi che nessuno però prevede.
Il Milan in queste prime tre giornate ha si evidenziato errori difensivi, ma ha trovato in Pavlovic un leader, ora dovrà trovarne altri per i reparti rimasti.
Molti calciatori avranno più minuti nelle gambe, potrebbe anche accadere che il Milan sia diverso da quello visto all’Olimpico e nelle prime due, specie se calciatori del calibro di Pulisic, Morata, Leao, Theo, saranno in grado di siglare un patto di spogliatoio, finalizzato ad aiutare non Fonseca, ma il Milan.
Noi crediamo che ora si debba fare sul serio e che il Milan sia in grado di rialzarsi e camminare a passo spedito.

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