Fresco di rinnovo, Matteo Gabbia è sempre piu’ un leader nelle gerarchie del Milan
Matteo Gabbia era un predestinato, i suoi cromosomi erano rossoneri al momento della procreazione, nato a Busto Arsizio (a pochi chilometri da Milanello), il 21 ottobre 99, l’anno del centenario rossonero pochi giorni prima che il Milan vincesse il derby per 2-1 con i gol di Sheva e Weah.
Arrivato al Milan nel 2012 a tredici anni, qualche anno di settore giovanile dopo ha fatto un’esperienza a Lucca (maglia rossonera) per poi nel 2019 tornare a casa.
Poco prima che scoppiasse la Pandemia, Matteo esordì con il Toro in A, dopo un rifiuto di Musacchio ad entrare al posto di Kjaer, toccò a lui. Pioli intuisce che il ragazzo ha potenzialità e lo schiera al bisogno, alterna buone prestazioni ad errori dovuti all’inesperienza, ma anche lui nel maggio 2022 è campione d’Italia.
Nel giugno 2023 fa il suo Erasmus a Valencia, dove ha avuto modo di leggere La Metamorfosi di Kafka, nel gennaio 24, torna a Milanello ed è un giocatore trasformato, fino ad entrare diretto nel cuore dei milanisti.
Nella notte del 22 settembre sovrastando “il simpatico” Frattesi al minuto 89 sotto la sud spezza il sortilegio dei derby persi con una testata alla Hatley.
Con lui in campo la difesa è solida, dovrebbe essere il perno su cui ripartire, sarà colui che prenderà il testimone di Davide Calabria destinato a lasciare.
La sua firma in calce sul contratto fino al 30 giugno 2029 ne farà di lui un nuovo Ministro della Difesa rossonera.