Da Sacchi, Ancelotti e Pioli c’è un particolare rituale che ha preceduto le loro vittorie in rossonero, hanno percorso l’A4 da Parma a Milano.

Vai da Parma a Milano e poi vinci si potrebbe riassumere con questa frase, questa transizione vincente.
Tra l’altro parliamo di personaggi con due coincidenze che li accomuna tutti e tre, sono dell’Emilia Romagna e un difetto che hanno corretto vivendo il Milan, erano (purtroppo per loro) in gioventù tifosi dell’Inter.

Arrigo Sacchi di Fusignano, arriva al Parma nel 1985 e dopo aver incantato e incartato Berlusconi in coppa Italia con due vittorie a San Siro per 1-0 lo sceglie come allenatore del Milan, la storia è nota a tutti.
Carlo Ancelotti nato a Reggiolo nel reggiano, ma cresciuto nel Parma, esplode nella Roma di Liedholm e diventa il regista nel Milan di Sacchi. Dopo aver vinto tutto da calciatore, va a Parma da allenatore nel 1996, rischia l’esonero ma una vittoria contro il Milan di Sacchi a San Siro per 1-0 nel dicembre 1996, lo consacra come grande allenatore da li inizia una scalata mondiale.
Cinque anni dopo, Galliani lo implora di non andare al Parma perchè il diavolo lo aspetta e nasce il Milan dei meravigliosi, con l’apice della partita perfetta a San Siro con il Manchester.
Stefano Pioli, nato e cresciuto a Parma, allena la squadra della sua città nel 2006-07, esordisce al Tardini con il Milan e perde 2-0, tredici anni dopo prende il posto di Giampaolo e conquista lo scudetto del succede solo a chi ci crede.
D’altronde i successi rossoneri hanno sempre avuto il profumo di Culatello e Cappelletti.

Matteo Anobile

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