Guardando la classifica alle 23:55 di questa sera, mentre mi accingo a scrivere questo pezzo, giungo a una conclusione molto semplice: a Bologna il Milan dovrà vincere per provare ancora a puntare al quarto posto, oggi della Juventus e distante 8 punti.
Con una vittoria il Milan sarebbe a -5 con 12 partite da giocare.
Non sono ammessi passi falsi, perché la squadra rischia di devastare una stagione che si era aperta con un titolo e che ora vede il Milan fuori dalla lotta scudetto, quasi fuori dalla lotta Champions.
I treni passano una sola volta e vanno presi.
C’è però un problema e sarebbe troppo semplice prendersela con l’allenatore , per giunta il secondo stagionale.
Il Milan ha problemi nei primi tempi, non approccia bene le partite e spesso si specchia.
Ora serve pane duro e un Milan più pratico, ad esempio quello visto a Empoli potrebbe andare bene.

Il Milan vincendo a Bologna andrebbe a -5 dal quarto posto e avrebbe ancora delle chances.
Mentre i primi tre posti sono e sembrano assegnati, il quarto posto è li, ma la Juventus nelle ultime due ha fatto 6 punti, allungando sul Milan che è caduto a Torino.
La Juventus nonostante la batosta in Champions dove non ha mai incantato, si è rialzata, il Milan no, continua a non essere squadra.
Per questi motivi Coincecao deve capire chi schierare e di chi fidarsi da qui a fine stagione.
Sarà una volata emozionale e ai ragazzi vanno trasmesse anche idee di calcio buone e non solo tensioni e urla, fermo restando che alcuni calciatori non meritano la maglia del Milan e forse sono al giro di boa.
Leao e Theo rappresentavano fino a due anni fa il patrimonio di una società che puntava a tornare tra le prime tre in Italia e prime 4 in Europa.
Il Milan ha però fatto una upgrade, perché sono stati fatti pochi passi in avanti.
Coincecao ha il merito di aver portato il trofeo, di poter eventualmente giocarsene un altro, ma non sappiamo se il Milan a questo punto sia ancora disposto a dare fiducia al mister che quando si perde non guarda in faccia nessuno.
Noi siamo dell’avviso che al Milan non serva un allenatore ogni 6 mesi, ma che serva una figura in grado di fare il Direttore sportivo.
Una figura silenziosa ma capace di creare fiducia.
Affidare tutto a due persone è un errore e purtroppo ad oggi, gli errori si pagano e danno una classifica deficitaria .

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