Il numero 10 nel calcio è sinonimo di genio e sregolatezza, classe ed indolenza questi due termini incarnano perfettamente Dejan Savicevic, nato a Titograd in Macedonia il 15 settembre 1966.
Rossonero dal 1992 al 1998, 144 presenze con 34 presenze con 8 trofei tra cui spicca la Coppa dei Campioni del 1994 ad Atene.
Di lui si potrebbe scrivere un’enciclopedia, la classe è stata la sua peculiarità, ad Atene sfidò Icaro andò in cielo a brindare con gli Dei senza che si bruciasse le ali.
Quel pallonetto dal vertice destro con il sinistro maligno, collocò la palla all’incrocio, costringendo il buon Pizzul ad usare il vocabolario per incasellare più aggettivi consecutivamente.
Oppure quel gol da colpo di biliardo alla Reggiana la stagione successiva, quando la palla lentamente lambì il palo e finì in porta dopo aver disorientato mezza difesa.
La sua scarsa inclinazione al sacrificio faceva spesso arrabbiare Capello, poichè quando gli astri gli erano avversi, non c’era verso ma i geni sono estemporanei, altrimenti che geni sono???
Auguri Genio…
autore: M.An

