Il difensore sembrava dovesse dire addio col contratto in scadenza, mentre l’attaccante era ritenuto tra i cedibili per ottenere un’importante plusvalenza. Ora, tutto è cambiato
Due personaggi particolari Philippe e Jeremy, prodezze e cadute. Mexes il difensore che segna gol così belli che un attaccante se li sogna per tutta la vita, Menez l’attaccante che se segna va bene, ma se non segna va bene lo stesso, per lui la consacrazione pubblica non è importante quanto la soddisfazione personale. Entrambi avrebbero potuto fare molto di più – come scrive l’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport‘ – ma se glielo fai notare sbuffano. Non sono ambiziosi, forse perché non vogliono apparire. E il Milan sembrava non li volesse più: Mexes era in scadenza di contratto e c’erano poche possibilità per il rinnovo, Menez era stato inserito nella lista dei cedibili per ricavare qualcosa, un’importante plusvalenza.
GRAZIE PRESIDENTE! – Dopo la triste scena isterica di Roma, il suo futuro non era neanche lontanamente immaginabile ancora sotto al Duomo. Contratto in scadenza e nessun motivo per rinnovare. Philippe però, è stato bravo a far capire che si sarebbe fermato volentieri, tenendo a freno il suo carattere bizzoso. Poi l’intervento di Berlusconi, che ha spinto per il suo rinnovo, sottolineando più volte che a lui piace molto il difensore francese. Al presidente è impossibile dire di no, Sinisa lo sa e ha accettato. In Cina Mihajlovic ha poi scoperto un Mexes trascinante, che guida i compagni, che sta bene, tanto da inventarsi nel derby un gol da fenomeno: tiro al volo da fuori con salto incorporato.
LA RISCOSSA – Un vero trascinatore, invece, Jeremy Menez nella scorsa stagione: 16 gol, cannoniere rossonero, molte partite giocate bene, poi all’improvviso ecco Bacca e Luiz Adriano, sullo sfondo sempre Ibrahimovic. Menez quarta punta, da impazzire. Jeremy è rimasto calmo, non ha chiesto la cessione, ha fatto rieducazione al ginocchio e da due giorni lavora con il gruppo, avendo così la possibilità di debuttare col Real. Intanto studia come inserirsi nel 4-3-1-2 di Mihajlovic.
@PepLandi