La squadra di Mihajlovic ha un’identità ben precisa: l’artefice di questo “miracolo” è proprio il tecnico serbo, che ha dato una scossa evidente in meno di un mese
L’ultima notte di Shanghai lascia la sensazione che il Milan abbia voltato pagine – scrive l’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport‘. In attesa degli impegni ufficiali, un segnale forte arriva dalla Cina, perché premia il lavoro di meno di un mese. Mihajlovic è il principale artefice di questa scossa: contro i fuoriclasse del Real Madrid, il Milan ha giocato alla pari rendendosi anche più pericoloso degli avversari.
IDENTITÀ – Il Milan ha finalmente un identità. In campo di vedono i principi di gioco di Mihajlovic: terzini alti, ricerca della profondità, occupazione degli spazi, pressione a centrocampo e uscita rapide dei centrali difensivi. L’azione con cui Antonelli stappa la partita costringendo Varane a un difficile intervento è paradigmatica. Forse servirà maggiore concretezza in avanti, con comunque gli ottimi Niang, Bacca e Luiz Adriano.
GENEROSITÀ – Nella gara di ieri si sono visti addirittura i trequartisti partecipare alla fase difensiva, prima Suso e poi Honda, generosi nei ripiegamenti. De Jong in campo 90′, un esempio, e in difesa c’è più attenzione rispetto al passato. Nonostante le tante sostituzioni il Milan ha saputo mantenere un’identità, spirito che ha conquistato i 40.000 di Shanghai. E pazienza se poi arriverà la sconfitta ai rigori a causa dell’errore del 16enne Donnarumma.
C’È ANCHE IL MILAN – Ieri il Milan ha messo paura agli avversari, non sono a quelli che erano in campo, ma anche alle italiane che magari erano attenti a carpire qualcosa. E’ ancora presto per ipotizzare una griglia di partenza del campionato, certo, ma vedendo la Juventus che sta attuando diversi cambiamenti, la Roma che riflette sul suo attacco, la Lazio che perde sempre, il Napoli che corre a fari spenti, e l’Inter che non riesce a cambiare marcia nonostante i tanti acquisti, allora si può davvero essere ambiziosi. Sempre restando umili, input di mister Mihajlovic.
@PepLandi