Dopo una tournée in Cina piuttosto positiva, iniziano i veri problemi per il tecnico Mihajlovic. La stagione è ormai alle porte.

Frenare l’entusiasmo, resettare i motori e lavorare, lavorare, lavorare. Dopo le belle prestazioni viste nella tournée asiatica, il Milan cala di tono e concentrazione. Se contro il Bayern la sconfitta si può perdonare, con il Tottenham no. Le due squadre più o meno si equivalgono e se la giocavano alla pari, ma i rossoneri non hanno saputo concretizzare, hanno sfiorato il pareggio ma poi si sono arresi all’avversario. Audi Cup quindi non di certo entusiasmante, ai due pessimi risultati inoltre si è aggiunta la tegola Niang. Il francese ha riportato un brutto infortunio che lo terrà fuori dal terreno di gioco per oltre tre mesi. Frattura del quinto metatarso del piede sinistro, stesso problema che aveva fermato El Shaarawy lo scorso anno. Visto il surplus di giocatori offensivi non c’é emergenza in attacco, ma comunque la squadra perde una risorsa importante su cui poteva fare affidamento.  Due ko consecutivi, che sollevano non pochi dubbi: cinque i gol incassati e zero quelli segnati, riecheggia addirittura il fantasma degli ultimi tempi.

Inevitabile la reazione dei tifosi su Twitter: chi si lamenta del risultato ma non del gioco visto in campo, chi vorrebbe centrocampisti dai piedi buoni, chi critica la fase difensiva. In effetti le mancanze dei rossoneri sono tante, in primis la qualità, a centrocampo dall’addio di Pirlo manca un regista che dia colore e imposti il gioco, la difesa nonostante gli sforzi continua a essere il tallone d’Achille della squadra, l’attacco potrebbe andar bene, ma dei nuovi arrivati si è visto ancora troppo poco per dire che sono quello che serviva. Bacca nelle ultime due partite è stato forse tra i migliori, o almeno ha dato l’impressione di essere il più pericoloso palla al piede, ma di fatto non ha inciso. Si parla di Ibrahimovic, per fare il salto di qualità e competere persino per lo scudetto, ma ammettiamolo occorre almeno un fuoriclasse per reparto. Mihajlovic sta lavorando bene ma da qui a dire che il Milan sia uscito dall’oblio è davvero un azzardo. Ottimismo e positività sono una buona cura, almeno per il morale, i problemi però continuano a esserci: “Avanti! Sempre indietro la date…” urlava Mihajlovic dalla panchina, nulla di nuovo. Questo tipo di gioco ha infatti caratterizzato il Milan degli ultimi tempi. Si torna a casa quindi con la consapevolezza che c’è tanto da cambiare, fuori da Milanello di nuovo il cartello “lavori in corso”. Prossima prova il Trofeo Tim. Poi o si migliora o sarà un altro anno di delusioni.

@FedericaDB22

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